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Vicenza

Le prove d’intesa sull’Ucraina, ma spunta un vecchio bonifico

Torna a splendere il sereno sulla parrocchia di San Giuseppe. Il chiarimento, praticamente immediato, tra l’Unità pastorale Porta Ovest di Vicenza di cui fa parte la comunità del Mercato nuovo e i rappresentanti del Movimento volontario Vicenza che coordina la raccolta di aiuti per l’Ucraina ha dato i suoi frutti. Gli errori e le stonature che sono emerse nei giorni scorsi, con la raccolta esplicitamente diretta ai militari di Kiev che mal si concilia con le convinzioni pacifiste della parrocchia, fanno parte del passato. E anche i versamenti di denaro (quasi 11 mila euro i trasferimenti che è stato possibile ricondurre a membri del movimento vicentino nei mesi scorsi) vengono considerate uscite di singoli che non rappresentano l’insieme. Ora si può guardare avanti anche se «i rientri sono tanti e il materiale che viene portato sempre meno, gli spazi restano a disposizione». 
I versamenti Il più recente era stato un versamento di circa 730 euro che era partito da Vicenza per i «bisogni dei militari». Chi lo aveva postato su Facebook aveva parlato di soldi raccolti dalla «comunità di San Giuseppe». La stessa cosa è avvenuta il 18 marzo, in uno dei momenti dove il flusso di aiuti e denaro era più consistente: su Facebook sono ancora presenti le foto di due ricevute con la didascalia «la comunità dell’Ugcc (l’unione greco cattolica, ndr) di San Giuseppe a Vicenza ha donato 10.325 euro ai bisogni dell’esercito». Trasferimenti, come aveva già spiegato una delle portavoce della comunità ucraina a Vicenza, Anna Parovyak, che sono da ritenersi iniziative di singoli e che non rappresentano la comunità di San Giuseppe. E, del resto, sempre su Facebook è possibile vedere che questo tipo di versamenti venivano fatti in tempi non sospetti per supportare le truppe ucraine che già da anni combattevano in Donbass. Un altro trasferimento di denaro di qualche centinaio di euro, infatti, è datato dicembre 2021 sempre a nome «dell’unità greco cattolica di Vicenza». 
La querelle donazioni La querelle era sorta alla fine della scorsa settimana quando sul nostro giornale erano state riportate le richieste che erano state pubblicate sulla pagina Facebook del Movimento volontario Vicenza che aveva preso le redini della raccolta fondi negli spazi del centro parrocchiale di San Giuseppe. Invece di abiti e alimenti a lunga conservazione per adulti e bambini, le richieste erano di materiale espressamente dedicato ai militari. La parrocchia era quindi intervenuta spiegando che il fine della raccolta avrebbe dovuto solo essere umanitaria, pena la revoca degli spazi.
La parrocchia Dopo la prima frattura, è stato quasi immediato il chiarimento con la guida spirituale della comunità bizantina, padre Vasyl Kyshenyuk, e la portavoce della comunità Parovyak. «La nostra posizione è stata chiara e quella rimane, cioè che la raccolta deve avere esclusivamente fini umanitari - fanno sapere dalla parrocchia - Dall’approfondimento che abbiamo portato a termine, c’è stato qualche utente che era stato promotore di questa iniziativa pro militari che però non rappresentava gli intenti della comunità. Ogni riferimento è stato eliminato dal profilo del social network, così come le foto». E ancora: «Quello che è avvenuto fa capire anche che ci deve essere una strutturazione da parte loro in futuro - concludono - Lo spazio è a disposizione, in continuità con quanto avvenuto fino a ora, per le raccolte di aiuti umanitari e solo per questa finalità. Una posizione che nei giorni successivi è stata ribadita anche dall’amministrazione comunale. Poi saranno loro a vedere se c’è ancora la disponibilità o meno, perché in questi giorni i rientri in Ucraina sono tanti e le cose che vengono portate sono sempre di meno. Forse ci potrà essere una pausa». 

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Karl Zilliken

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