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Vicenza

Le penne nere rilanciano: «Sì alla leva obbligatoria, così difendiamo la pace»

Il palazzetto dello sport ha ospitato l’assemblea dei delegati della sezione Ana di Vicenza (COLORFOTO)
Il palazzetto dello sport ha ospitato l’assemblea dei delegati della sezione Ana di Vicenza (COLORFOTO)
Il palazzetto dello sport ha ospitato l’assemblea dei delegati della sezione Ana di Vicenza (COLORFOTO)
Il palazzetto dello sport ha ospitato l’assemblea dei delegati della sezione Ana di Vicenza (COLORFOTO)

«Bisogna essere pronti», avverte il presidente nazionale degli alpini Sebastiano Favero davanti alle penne nere della sezione di Vicenza. Perché «la pace - le sue parole accorate - non è un bene che viene distribuito, ma che va conquistato, difeso; e per farlo occorrono dei valori forti, ma anche un deterrente forte per far capire a chi pensa di usare la guerra come strumento di convincimento che non è quello giusto». L’assemblea dei delegati, che ieri mattina al palazzetto dello sport di via Goldoni ha incoronato Lino Marchiori nuovo presidente della sezione Ana “Monte Pasubio”, è per gli alpini solo l’ultima occasione in ordine di tempo per affermare l’esigenza di «reintrodurre il servizio di leva obbligatorio». Una richiesta non inedita, per motivare la quale, però, il numero uno nazionale trova ora nuovi argomenti in riferimento al conflitto in corso nel cuore dell’Europa che fino a poco più di due settimane fa non sembrava quasi possibile. Com’era inevitabile, la guerra in Ucraina è entrata nelle pieghe dell’assemblea che ha consentito a 538 alpini, tra presenze e deleghe, di votare anche per il rinnovo dei consiglieri sezionali, dei revisori dei conti e per nominare i delegati all’assemblea nazionale (lo spoglio delle schede per questi incarichi inizierà domani).

È Lino Marchiori (a destra) il nuovo presidente della sezione Ana “Monte Pasubio”
È Lino Marchiori (a destra) il nuovo presidente della sezione Ana “Monte Pasubio”

 

Ma il piatto forte della mattinata è stato l’elezione del nuovo presidente, chiamato a raccogliere per i prossimi tre anni il testimone di Luciano Cherobin che lascia dopo aver raggiunto il limite massimo di mandati, tre, per un totale di 9 anni. La sua relazione morale, letta davanti al parterre delle autorità, tra sindaci in fascia tricolore, l’assessore regionale Elena Donazzan, il presidente del consiglio veneto Roberto Ciambetti, una rappresentanza di consiglieri regionali e i vertici dell’Ana, ha toccato i punti salienti dell’attività svolta durante il novennato, ricordando i numeri della sezione (17.200 iscritti) e spingendo lo sguardo oltre, a quella scommessa che porta con sé una data: 2024, anno in cui gli alpini sperano di riportare in città la grande adunata nazionale. Un’ambizione anche per il sindaco e presidente della Provincia, Francesco Rucco, intervenuto per ringraziare la sezione «della disponibilità che dimostrate nei confronti della nostra comunità, di cui abbiamo avuto prova anche durante i momenti più difficili della pandemia». Altrettanto difficile, però, si prospetta il futuro imminente: «Dovremo essere pronti ad accogliere migliaia di persone che scappano dalla guerra e chiedono il nostro aiuto», sottolinea il sindaco, rivolgendosi agli alpini. Che stanno già facendo la propria parte: due i mezzi dell’Ana nazionale partiti con la colonna mobile regionale alla volta dell’Ucraina per trasportare ambulanze e cibo.

L’attualità incalza: «Dobbiamo essere al fianco del presidente nazionale (che da tempo ha formalizzato al governo una proposta di ritorno alla leva obbligatoria, ndr) - interviene Donazzan -. Fino a qualche giorno fa pensavamo che il termine “guerra” fosse qualcosa da citare nei libri di storia. Eppure dobbiamo interrogarci sul nostro interesse nazionale. Parte di tutto questo poggia sull’educazione che a sua volta si fonda sulla scuola e sulla leva». «Lo dobbiamo ai giovani di oggi - chiosa Favero - che hanno bisogno di identità». «Il servizio militare è un valore aggiunto», gli fa eco il neopresidente. 

 

Sull’opportunità o meno di ripristinare il servizio militare obbligatorio Il Giornale di Vicenza chiede l’opinione dei lettori, attraverso un sondaggio: VOTA QUI 

Laura Pilastro

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