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La grande opera

La Tav sale sul palco a Vicenza tra dubbi e richieste. Rfi: «Il progetto non si cambia»

Presenti al Comunale circa 400 persone: polemica per l'organizzazione. I progettisti hanno illustrato l’intervento: «Possibili solo modifiche minimali».
Tav, al teatro Comunale di Vicenza l'assemblea pubblica (COLORFOTO)
Tav, al teatro Comunale di Vicenza l'assemblea pubblica (COLORFOTO)
Tav, al teatro Comunale di Vicenza l'assemblea pubblica (COLORFOTO)
Tav, al teatro Comunale di Vicenza l'assemblea pubblica (COLORFOTO)

«Sembra più di essere allo stadio che a teatro». Sono circa le 16.45 e la frase è captata fuori dal Comunale. E in effetti non capita tutti i giorni di vedere dispiegati in gran numero mezzi e uomini delle forze dell’ordine fuori dal teatro. Il motivo sta tutto nello “spettacolo in cartellone” alle 17.30: “Treno Av/Ac a Vicenza. Illustrazione del progetto definitivo del 2° lotto funzionale - Attraversamento di Vicenza a cura di Rfi e Iricav Due”. Tradotto, l’assemblea pubblica promossa dall’amministrazione comunale per cercare di dare risposta ai dubbi e alle domande dei cittadini sul progetto della Tav, un appuntamento che era stato sollecitato a più riprese dai comitati e dalle minoranze e che alla fine è giunto.

Tav a Vicenza, prima assemblea pubblica

Circa 400 le persone in sala e altrettante quelle che hanno seguito l’evento online. Numeri al di sotto della capienza della sala da 900 posti, ma che per molti si spiegano con l’organizzazione: «Alle 17.30 le persone stanno ancora lavorando», ci si lamenta fuori. Non sono mancate nemmeno le proteste da parte dei comitati, sia sul progetto in sé, sia sulla gestione dell’assemblea «che organizzata così è un comizio, non un dibattito». 

Nel mirino il fatto che per ragioni organizzative era stato chiesto a chi volesse porre una domanda, di inviarla entro il 22 settembre, concentrandosi su aspetti tecnici. Così è stato, ma la mancanza di contraddittorio non è piaciuta alla platea, che in più occasioni si è fatta sentire alzando la voce.

Uno dei cartelli di dissenso comparsi in platea
Uno dei cartelli di dissenso comparsi in platea

Quaranta domande, Rfi: «Nessuna modifica sostanziale»

Alla fine la scaletta è stata comunque rispettata, con i tecnici di Rfi e Iricav Due impegnati a rispondere a una quarantina di domande. «Quattro quelle scartate perché non pertinenti», ha chiarito il giornalista Antonio Di Lorenzo, che ha moderato l’incontro. In sala cittadini di vari quartieri, una rappresentanza dell’assemblea No Tav, con bandiere e striscioni, ma anche assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza. 

Impatto ambientale, tempi, benefici dell’opera, trasporto pubblico, ma anche alternative progettuali e abbattimenti tra i temi più frequenti. Chi cercava rassicurazioni sulla possibilità di apportare modifiche sostanziali, è rimasto deluso. I tecnici di Rfi hanno infatti ribadito che lo spazio di manovra, in questa fase, è minima: «Le modifiche che si possono apportare sono quelle previste dalla norma, quindi modifiche che devono riguardare opere previste nel progetto, minimali e che non comportino una modifica nella spesa, quindi né incremento, né decremento; e si possono coniugare modifiche bilanciate tra loro, è fattibile». 

Sul palco il sindaco Francesco Rucco attorniato dai tecnici di Rfi e Iricav Due per rispondere alle domande
Sul palco il sindaco Francesco Rucco attorniato dai tecnici di Rfi e Iricav Due per rispondere alle domande

Il sindaco Rucco

Ci ha pensato il sindaco Francesco Rucco a fare il punto. «Dopo la notifica del progetto definitivo, tra l’8 e 11 agosto, ora siamo nel periodo di 60 giorni che legge prevede per la verifica di ottemperanza rispetto alla corrispondenza tra progetto preliminare, definitivo e prescrizioni presentate». «Di Tav - ha aggiunto - si parla da trent’anni e oggi sta diventando una cosa concreta. Un intervento importante che riguarderà anche Vicenza, con raddoppio della ferrovia e opere complementari». Rucco ha ricordato come nel 2017 non votò il progetto preliminare approvato dall’allora amministrazione Variati, «non fu un voto contrario perché non eravamo ideologicamente contro l’opera, ma eravamo preoccupati per l’impatto».

Dal 2018, con la vincita delle elezioni, la “palla” è passata però all’attuale amministrazione. «Di fronte al tentativo di rivedere alcuni aspetti, legati alla viabilità e alcune opere, capimmo presto che era impossibile intervenire con cambiamenti radicali, perché voleva dire rischiare di perdere l’alta capacità/velocità. Convenimmo che era necessario seguire il percorso, lavorando però sulle mitigazioni e faremo osservazioni aggiuntive per cercare di contenere l’impatto».

I "fuoriprogramma" di Cicero e Ferrarin

Tra chi ha rotto gli schemi, prendendosi la parola, Claudio Cicero, ex assessore di Rucco, che da sotto il palco si è rivolto al sindaco. «Continua a dire che questo non è il suo progetto. E allora quale sarebbe?». E Daniele Ferrarin, Europa Verde, ex consigliere comunale, ha seguito l’esempio: «Quando è previsto il voto del Consiglio? Perché noi vogliamo esserci». Per il momento di Tav in sala Bernarda si parlerà domani, giovedì 29 settembre, ma per una mozione delle minoranze che chiedono un’informazione più capillare e di facile accesso per i cittadini.  

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Alessia Zorzan

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