Pensione di cittadinanza «Un provvedimento inutile, non migliora le condizioni dei pensionati». Lo sostiene Vanna Giantin, segretaria generale della Fnp Cisl Veneto, a commento dei dati diffusi dall’Inps. Ma concorda con lei anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Vicenza Matteo Tosetto che chiede «politiche più attive e precise a favore degli anziani» mentre Grazia Chisin, segretaria provinciale della Uil mette in luce la necessità di anticipare i tempi con altri provvedimenti per dare una risposta sociale alle nuove povertà che si stanno manifestando dopo l’emergenza sanitaria.
Tra aprile 2019 e maggio 2020 in Veneto hanno percepito la pensione di cittadinanza (riservata a chi ha più di 67 anni) 6.754 nuclei famigliari, con 7.374 persone coinvolte; di cui 973 vicentini, pari a 894 nuclei famigliari. Ma l’aspetto su cui la Cisl punta il dito è l’entità dell’importo: una media di 200,65 euro al mese (210,89 la media per Vicenza) «ben lontana dall’integrazione al reddito fino a 780 euro con cui era stato presentato il provvedimento». Questo porta Giantin a dire che il provvedimento «ha un’efficacia del tutto residuale rispetto alla platea di beneficiari». Non solo: «La bassa percentuale di persone che percepisce la pensione di cittadinanza (parliamo del 2,7% per cento di chi ha redditi inferiori a 7.500 euro) è la dimostrazione che questa misura non ha cambiato la condizione dei pensionati».