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La contrada è sotto choc: «Terribile»

Gli abitanti di contrada Pennar sono sotto choc per quanto accaduto ai vicini di casa che si erano trasferiti ad Asiago circa otto mesi faLe indagini su quanto accaduto nella casa dei Marzaro sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo
Gli abitanti di contrada Pennar sono sotto choc per quanto accaduto ai vicini di casa che si erano trasferiti ad Asiago circa otto mesi faLe indagini su quanto accaduto nella casa dei Marzaro sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo
Gli abitanti di contrada Pennar sono sotto choc per quanto accaduto ai vicini di casa che si erano trasferiti ad Asiago circa otto mesi faLe indagini su quanto accaduto nella casa dei Marzaro sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo
Gli abitanti di contrada Pennar sono sotto choc per quanto accaduto ai vicini di casa che si erano trasferiti ad Asiago circa otto mesi faLe indagini su quanto accaduto nella casa dei Marzaro sono svolte dai carabinieri del nucleo investigativo

Davide Moro ASIAGO È capitato che li vedessero a passeggio durante il giorno, nelle ore più tiepide, quando il freddo è meno pungente. Per andare magari al caseificio, al bar o dal tabaccaio, sempre a braccetto, per sorreggersi l’una all’altro. Ma in questa loro nuova casa sull’Altopiano di Asiago, Italo Marzaro, 85 anni, Ubaldina Volpato, 83 anni, e quando saliva a trovarli pure la figlia Silvia Marzaro, 43 anni, conducevano un’esistenza piuttosto riservata e tranquilla, anche per colpa degli acciacchi e dei problemi di salute. Tanto che in contrada Pennar, a una manciata di chilometri dal centro, dove le abitazioni dei residenti si alternano alle case vacanza, erano davvero in pochi a conoscerli. E in questi giorni, con la neve ghiacciata nei vialetti di casa nei marciapiedi e le temperature sotto zero, pare fossero rimasti quasi sempre dentro il loro alloggio. Ad avere notato le vittime, negli ultimi mesi, c’è Johnny Carli, asiaghese doc, allenatore di formazioni giovanili di hockey e istruttore di pattinaggio artistico. «Abito poco distante e dunque più volte al giorno percorro via Pennar - ha affermato -. Mi è capitato di vederli qualche volta mentre camminavano assieme o al bar del ristorante: più spesso i genitori da soli, e due o tre volte anche la figlia, assieme a loro. Ci siamo anche salutati con un “buongiorno” e forse qualche parola di circostanza, ma nulla più. Erano persone normali, che non colpivano l’attenzione in modo particolare, com’è logico che sia anche in ragione della loro età. Ricordo di averli sempre visti tranquilli, sereni». Per Carli la tragedia è inspiegabile. «Sono molto scosso - racconta - perché qui in contrada non c’è mai stato sentore che potesse capitare qualcosa di così brutto. Ripeto, si erano trasferiti qui non da molto tempo e li vedevo a passeggio abbracciati: chi avrebbe mai pensato che potesse capitare una cosa simile? In questa nostra contrada è la prima volta che succede una tragedia del genere e sono davvero dispiaciuto». In questo periodo, lontano dalle festività, contrada Pennar di Asiago è decisamente tranquilla. Le case vacanze vengono riaperte perlopiù nel fine settimana e anche l’hotel ristorante Pennar in questi giorni è chiuso e riaprirà solamente venerdì. La storica titolare, Angelina Fracaro, addirittura non si ricorda delle vittime. «Anche se siamo vicinissimi, poche decine di metri solo tra il nostro albergo e la loro abitazione, non ricordo di averli mai visti, e nemmeno mio figlio li ha presente - racconta -. È vero però che trascorro gran parte del tempo in cucina, dunque di rado ho modo di vedere i clienti. Ho visto arrivare i pompieri e i carabinieri e quindi ho saputo quello che è successo, ma davvero non conoscevo queste persone, anche se sono molto dispiaciuta per quello che è successo». Altre due residenti, mamma e figlia, che vogliono mantenere l’anonimato, da un vialetto più lontano dalla strada principale di via Pennar osservano l’appartamento in cui si è consumato il dramma. Attraverso una finestra si vedono i carabinieri della scientifica con le tute bianche e le mascherine muoversi tra le stanze per effettuare i rilievi che dovranno poi consentire una precisa ricostruzione dei fatti. «Abbiamo saputo che era successa una tragedia guardando le notizie sullo smartphone - affermano - e siamo subito uscite di casa a vedere. Eravamo quasi incredule e invece poi ecco le auto dei carabinieri e tutto questo viavai. Non sappiamo davvero chi fossero le vittime: anche se abitiamo vicino, non li abbiamo mai visti. Fa davvero male sentire quello che è accaduto lì dentro, sono cose terribili. Dispiace tanto per le vittime e un po’ dispiace anche per chi ha fatto tutto questo, che evidentemente non stava bene. È davvero un bruttissimo momento per la nostra contrada: solo poche settimane fa c’è stato il ritrovamento del corpo senza vita di Lucio Pesavento, musicista e barista che tutti conoscevamo molto bene, deceduto per un malore nella sua abitazione, e adesso anche questa vicenda, con altre tre persone che hanno perso la vita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Davide Moro

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