«Non si sa più come vestirsi». «A cipolla». Mai dialogo fu più gettonato e più attuale. Dopo un settembre senza sorprese, con temperature in diminuzione e pioggia quasi nella media, gli ultimi giorni sanno ancora d'estate, con sole e caldo, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Che non sia solo percezione, lo racconta il meteo.
Temperature in rialzo e sopra la media
Se settembre «ha chiuso con un leggero sottomedia, parliamo di mezzo grado al di sotto delle temperature attese per il mese, cosa che rientra nella variabilità statistica», spiega il meteorologo Ampro Marco Rabito, ottobre sta offrendo giornate con valori «ben superiori alle medie, in crescita anche di 2-3 gradi, sia nelle massime che nelle minime». Un fenomeno che in realtà si è già manifestato in passato, tanto da guadagnarsi anche un nome, seppur non scientifico: "ottobrata". «Rappresenta il canto del cigno delle condizioni tardo estive», sottolinea Rabito. Una condizione di temperature miti che persisterà per tutta la settimana, con massime anche oltre i 25 gradi in alcune zone, contro una media di 22-23 gradi, e minime di 15, mentre ci si attenderebbe un valore di 11-12 gradi.
I rischi di questa "ottobrata"
Non è tutto oro però quello che luccica. Perché se è vero che temperature in genere miti aiutano l'umore e - visto il costo delle utenze - anche il portafoglio, da un punto di vista climatico aumentano i rischi di fenomeni intensi e danni. «Il mar Mediterraneo con queste condizioni non andrà incontro al naturale raffreddamento che caratterizza il transito dalla condizione estiva a quella autunnale - sottolinea Rabito - e questo significa addentrarci nel mese di ottobre con un mare troppo caldo e, dunque, un maggior rischio di perturbazioni più intense, precipitazioni abbondanti, rischio alluvioni». C'è anche un altro parametro da tenere d'occhio, ossia lo zero termico «che attualmente si aggira attorno ai 4 mila metri, condizioni normali nel periodo estivo, ma non in autunno. Il campo di alta pressione sta trasportando aria mite anche in montagna». Situazioni anomali, dunque, che rompono l'equilibrio stagionale.
A settembre piogge in linea con il periodo, ma la falda soffre
Nelle scorse settimane invece un po' di equilibrio, almeno in fatto di precipitazioni, si è trovato, anche se non sufficiente a riparare i danni della lunga siccità di questo 2022. A settembre in città sono caduti 87 millimetri di pioggia, un dato abbastanza in linea con il periodo - con una media di 107 millimetri - che ha dato un parziale sollievo ai corsi d'acqua superficiali, ma non basta.
A soffrire di più è ancora la falda. Il pozzo di Dueville, pur in recupero rispetto all'estate, rimane al di sotto dei 53 metri sul livello del mare. Nel dettaglio domenica misurava 52,751 metri, mentre il 25 settembre era a quota 52,923. Una sofferenza prevedibile e annunciata. A luglio, quando il pozzo è andato in secca, il direttore del Centro Rive di Viacqua Paolo Ronco aveva avvisato: «Ci vorrebbe almeno un mese di pioggia costante per tornare a livelli apprezzabili, ma per riprendersi da questo choc del sistema idrico serviranno anni».
Non è dunque il momento di abbassare la guardia e riporre nel cassetto piani anti-siccità, dato che tra fiumi e risorsa sotterranea le criticità restano alte.