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Vicenza

La bufera sul ddl Zan spacca anche la giunta

«Dalle nostre parti il pensiero unico non esiste e rispettiamo anche chi ha torto». Più di qualsiasi commento potrebbe bastare questa frase di Simona Siotto per raccontare come la bufera che si è scatenata dopo le affermazioni di Nicolò Naclerio abbia toccato anche la giunta, spaccando i componenti. Dopo la presa di distanze del sindaco («Opinione che non condivido»), intervengono anche Simona Siotto e Matteo Tosetto. E se i due assessori in quota, rispettivamente, Idea Vicenza e Forza Italia seguono la linea del primo cittadino, il collega Mattia Ierardi (Fratelli d’Italia) difende il consigliere della sua lista. Resta fuori dalla partita la Lega, non pervenuta. 
Siotto non lo nasconde: «Le dichiarazioni mi hanno messo in imbarazzo». Il perché è presto detto: «Ci sono scelte politiche e culturali che rivendichiamo pienamente e posizioni personali, per quanto discutibili e fuori schema. Le due cose non vanno confuse. È proprio dalle scelte che sono ben evidenziate nel calendario degli spettacoli dell’Olimpico che si chiarisce qual è la cultura di riferimento della nostra maggioranza. Un apparato attento ai cambiamenti e al rispetto dei diritti civili. Il grottesco e il sublime andato in scena qualche sera fa a poche centinaia di metri di distanza va ricondotto a quello che è davvero: una maggioranza che governa e sceglie senza pregiudizi e un consigliere comunale che assume una posizione critica anche rispetto alla coalizione di cui fa parte. Non ci faremo sottrarre i nostri meriti per una voce fuori dal coro che, seppur scomposta, testimonia che dalle nostre parti il pensiero unico non esiste; rispettiamo anche chi ha torto».
Dalla cultura al sociale. Con l’assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto che cerca di esaminare un altro aspetto: «Posso capire che il ddl Zan non è un problema di Vicenza - afferma - ma ciò non significa che il fenomeno delle discriminazioni anche sessuali non interessi la nostra città. Non trovo corretto l’intervento anche per il parallelismo tra il disegno di legge e gli immigrati che delinquono. È fuori luogo e offensivo». Ma il forzista e assessore al sociale cerca di andare più in profondità: «Queste sono parole irrispettose nei confronti di chi subisce discriminazioni. Dichiarazioni come quelle sentite in aula da un rappresentante delle istituzioni intimoriscono tutte quelle persone, soprattutto giovani, che subiscono discriminazioni ma non hanno il coraggio di denunciare o chiedere aiuto». 
Non c’è imbarazzo o mancanza di rispetto per Mattia Ieradi. «Nicolò - spiega - ha espresso un concetto molto semplice e giusto; tuttavia ha utilizzato toni e parole che non lo hanno fatto comprendere. Il punto è che non possiamo considerare un’emergenza un problema reale e indiscutibile come quello dell’omofobia e i vari attacchi alla comunità lgbt. È un problema serio da affrontare e risolvere ma non è un’emergenza. Che abbia spiegato male e con un tono sbagliato può essere, ma non ha detto niente che abbia una gravità legale. Ha spiegato male dei concetti: non c’è xenofobia o omofobia. È la linea del partito». Giunta spaccata quindi? «Macché. Questa polemica inutile può finire qui. L’opposizione ci prova ma deve rassegnarsi: arriviamo a fine mandato»

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Nicola Negrin

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