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Le statistiche

Le vittime della strada nel Vicentino: velocità e distrazione in un incidente mortale su due

I dati di Istat alla luce dei numerosi decessi avvenuti negli ultimi giorni. Il 23 per cento degli schianti causato dal mancato rispetto dei segnali e il 75% dei pedoni morti investiti non aveva alcuna responsabilità.

Sehaj, Piergiorgio, Davide, Maria. Non sono solo nomi, ma vite che, nell’ultima settimana, sono state spezzate. Sono tutte vittime di incidenti stradali. Non ci sono distinzioni di età, di sesso o di condizioni sociali. In questo caso, la “livella” è stata la strada. Sehaj, bimba di origine indiana di appena sei anni, ha perso la vita alla Ghisa dopo un pauroso incidente stradale mentre era in macchina con la mamma. Piergiorgio e Maria sono stati investiti mentre attraversavano la strada e sono morti dopo alcune settimane di ricovero. Davide, ex campione di ciclismo, è stato ucciso da un camion in manovra. Le strade uccidono, anche se sarebbe meglio dire che sono i comportamenti di chi le “abita” a fare la differenza. Almeno stando ai dati pubblicati dall’Istat relativi agli incidenti mortali che sono stati registrati nel 2021.

Le circostanze

Stando alle statistiche che rilevano le circostanze presunte di incidente mortale per la provincia di Vicenza, il 47 per cento del totale dei 31 incidenti mortali che hanno macchiato di sangue le strade della nostra provincia sono stati causati dall’alta velocità (29,4 per cento) e dalla guida distratta (17,6) che ricomprende tutte quelle cattive abitudini degli automobilisti, utilizzo degli smartphone compreso. C’è da dire che, come seconda causa più rilevata dalle forze dell’ordine (23%) durante le tristi ricognizioni che vengono effettuate per determinare la dinamica degli schianti, c’è quella degli incidenti in cui sono rimasti coinvolti automobilisti che non avevano rispettato i segnali, tipicamente gli stop o le precedenze. Proseguendo nella lettura di questi dati, per una percentuale pari a quasi il 12 per cento tra i mortali del 2021, le vittime sono state uccise a causa di un incidente in cui uno dei mezzi coinvolti non ha rispettato la distanza di sicurezza. Poco sotto il 6 per cento, ci sono incidenti causati da auto e veicoli che viaggiavano contromano e da manovre non regolamentari. E attenzione poi, perché se è vero che i numeri non mentono (quasi) mai, nei tre quarti dei casi in cui l’incidente mortale ha coinvolto un pedone, quest’ultimo è deceduto da incolpevole. Solo nel 12,5 per cento dei casi il pedone è stato ritenuto corresponsabile dell’incidente mortale mentre un ultimo 12,5 per cento è rimasto indefinibile.

Le vittime

Stando ai 31 morti causati dagli incidenti stradali che si sono verificati lo scorso anno nel Vicentino, la stragrande maggioranza sono uomini, 28 in tutto. Se, negli scorsi 12 mesi, non erano stati uccisi bambini in schianti mortali, erano state registrate quattro vittime tra i 18 e i 29 anni (tre uomini, di cui due conducenti e un passeggero e una donna che sedeva sul sedile del passeggero), mentre la fascia decisamente più falcidiata è stata quella di automobilisti, motociclisti, pedoni e passeggeri di età compresa tra i 30 e i 54 anni: sono undici conducenti uomini e un pedone di sesso femminile. Molte le vittime anche nella fascia d’età delle persone che hanno compiuto o superato i 65 anni: cinque conducenti uomini e due donne ma anche quattro pedoni uomini e una donna. Per chiudere, c’è la fascia intermedia tra i 55 e i 64 anni in cui rientrano due vittime che si trovavano alla guida (tutti uomini) e un pedone, sempre maschio, che è stato travolto e ucciso. 

Karl Zilliken

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