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Ferie alternative

In vacanza senza social: «Ecco il mio programma di disintossicazione»

Il vicentino Davide Dal Maso insegna alle persone a liberarsi dalla social-ossessione
Il vicentino Davide Dal Maso insegna alle persone a liberarsi dalla social-ossessione
Il vicentino Davide Dal Maso insegna alle persone a liberarsi dalla social-ossessione
Il vicentino Davide Dal Maso insegna alle persone a liberarsi dalla social-ossessione

Felici e disconnessi. Se non per sempre, almeno per qualche giorno. Lontani da chat, stories, messaggi, notifiche e aggiornamenti per sintonizzarsi – esclusivamente – sulla realtà. È una vera e propria fuga dal digitale quella che, sempre più italiani, scelgono come alternativa alle classiche vacanze al mare o in montagna. Gli stessi italiani che, in media, passano due ore al giorno sui social, sbloccano lo smartphone 80 volte e lo usano per 7 ore. 

Numeri che fanno capire come la dipendenza da digitale sia ormai diffusa e radicata un po’ a tutte le età, tanto da richiedere un’adeguata terapia. In questo contesto di iperconnessione spinta si inseriscono le esperienze di “Digital Detox” (letteralmente, disintossicazione dal digitale) che hanno preso piede in Sardegna ma che presto arriveranno anche a Vicenza. 

Ad insegnare alle persone a liberarsi dalla social-ossessione c’è infatti anche il docente e coach di social media marketing vicentino Davide Dal Maso. Il 27enne, componente del tavolo di lavoro del Miur e della Commissione europea proprio sui temi del digitale, fa parte del primo tour operator attivo nei soggiorni “analogici”, la società sarda Logout Livenow, dei fratelli Gavino e Giuliano Puggioni, 29 e 31 anni. L’azienda, nata nel 2019, organizza veri e propri ritiri di due o più giorni con l’obiettivo di far riconnettere i partecipanti con se stessi, con gli altri e con la natura. Una delle location che ha già cominciato a proporre l’inedito format di villeggiatura è Osini, in Ogliastra, che accoglie gli ospiti in mezzo al verde, regalando la possibilità di stare all’aria aperta, fare sport, godersi il mare, cucinare (grazie, ad esempio, alle lezioni di “culurgionis”, la pasta tipica sarda), esplorare o, semplicemente, assaporare il piacere di una conversazione o di una cena con altri commensali senza telefonini onnipresenti tra piatto e posate e selfie da postare ad ogni boccone. Anche perché, pure volendo, è impossibile farlo: all’inizio del percorso il cellulare viene “requisito” dagli organizzatori, che lo depositano nella cassaforte della struttura prescelta per riconsegnarlo ai legittimi proprietari solamente al termine. 

«Il fattore consapevolezza sui limiti e usi del digitale è fondamentale – spiega Davide Dal Maso - Queste esperienze aiutano le persone che si accorgono di fare un uso un po’ esagerato del digitale e riguardano sia i nativi digitali che gli adulti». Da tempo Dal Maso è attivo con la non profit Movimento Etico Digitale, che attraverso il suo Osservatorio monitora l’andamento della “salute digitale” specie tra studenti e giovani. Proprio attraverso l'associazione è entrato in contatto con Gavino e Giuliano Puggioni, entrambi formatori digitali, che lo hanno coinvolto nell'avventura turistica. «Ho partecipato personalmente ad alcune esperienze detox assieme a persone che, solitamente per lavoro, utilizzano molto telefoni e dispositivi – racconta Dal Maso – e devo dire che servono veramente ad imparare a fare a meno, almeno un po', dell'attività digitale e social». 

Specie se la programmazione dei tour offre opzioni invitanti come le escursioni in ebike, la camminata nei boschi, l'osservazione delle stelle in notturna, l'alba sul mare, le gite in barca o kayak e, naturalmente, i seminari di benessere digitale. «Insegniamo a disconnettersi da internet e dalla frenesia della vita quotidiana a persone che fanno un uso enorme di dispositivi digitali – sottolinea Gavino Puggioni - Questi strumenti hanno tanti pregi ma sottraggono il tempo e l’attenzione senza i quali non è possibile realizzare i propri obiettivi». Non è un caso che ad essere interessate ai corsi-vacanza di digital detox siano soprattutto le aziende, alla ricerca di maggior produttività e di un miglior clima tra i dipendenti. Per ora, si diceva, il format è disponibile solo in Sardegna, ma già entro fine anno è attesa un'analoga proposta anche nel Vicentino. 

La location è ancora top secret, ma la ricetta sarà la stessa «Acquisire una nuova consapevolezza sull’uso del digitale e dare consigli per cambiare abitudini», concludono i promotori. Consigli che il coach Dal Maso ha sperimentato personalmente (e continua ad applicare) con successo: «Mai iniziare la giornata con il telefono, io per esempio non lo uso prima di mezz'ora dal risveglio, è un'abitudine che ho preso proprio durante uno dei ritiri e devo dire che funziona», consiglia Dal Maso. Per chi invece ha bisogno di disintossicarsi in particolare dai social network, un trucco facile facile può essere lo spostamento delle icone sul desktop del telefono «se non le troviamo immediatamente siamo meno invogliati ad entrarci» e, ancora, l'eliminazione delle notifiche: «Una grande fonte di distrazione – assicura Dal Maso – toglierle aumenta immediatamente la produttività e l'efficienza». 

 

Giulia Armeni

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