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Vicenza

«In piazza contro il green pass». Così Berlato scuote la politica

Le persone scese in piazza sabato per dire no al green pass
Le persone scese in piazza sabato per dire no al green pass
Le persone scese in piazza sabato per dire no al green pass
Le persone scese in piazza sabato per dire no al green pass

Il green pass scuote la politica e infiamma le piazze. Come nel resto del Paese anche a Vicenza, sabato, centinaia di persone (legate ai movimenti no vax e ai partiti di estrema destra) hanno manifestato contro l’introduzione dell’obbligo del certificato verde rilasciato alle persone vaccinate.

Paladino della battaglia anti green pass è l’europarlamentare vicentino Sergio Berlato che sulla sua pagina Facebook scrive «Dobbiamo ribellarci a questa dittatura sanitaria. È arrivato il momento di scendere in piazza contro l’inaccettabile ricatto del green pass». E così sia.

Raggiunto telefonicamente Berlato, inizialmente, però spiazza: «Mettiamo in chiaro che non sono un “no vax”. Che non sono nemmeno un complottista e che sono vaccinato. Io e la mia famiglia».
Qualcosa non torna. E allora perché quel post? Perché quelle parole. Il chiarimento dell’esponente di Fratelli d’Italia arriva un attimo dopo: «Intendo che io ho fatto tutti i vaccini opportunamente sperimentati. Non quello anti Covid. Che non farò mai poiché si tratta di una terapia genica sperimentale. L’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità ndr) dice che per un’adeguata sperimentazione di un vaccino occorrono dai 5 agli 8 anni, qui in 4 mesi hanno fatto tutto. Ho invitato ad andare in piazza per opporci al ricatto vaccinale rappresentato dal green pass».

E ancora: «Ci battiamo per le libertà individuali. Vogliamo essere rispettati se decidiamo di non vaccinarci. E non escludo che potremmo anche tornare a manifestare. Prima però faremo delle iniziative in parlamento».
Pensieri e parole inaccettabili per l’altra europarlamentare vicentina, del Pd, Alessandra Moretti: «Sono frasi irresponsabili. E fomentare le piazze in un momento come questo è da irresponsabili. Non esiste che ci possa essere il rischio di un altro lockdown causato dall’egoismo di pochi rumorosi come quelli scesi in piazza sabato. È inaccettabile. Dobbiamo darci delle regole e chi non si adegua ne paga le conseguenze. Un esempio? Chi non si vaccina e prende il Covid e finisce all’ospedale si dovrà pagare le cure. E tornando al green pass, deve essere un requisito necessario per tornare a fare le cose normali».

Più sfumata la posizione della terza europarlamentare berica, la leghista Mara Bizzotto: «Non conosco il green pass nel modello italiano, ma quello europeo che serviva per ripristinare il turismo. Il nostro lo avvicina o lo allontana? Detto questo ognuno è libero di fare come crede; non conosco le argomentazioni di Berlato, che a Bruxelles non vedo da più di un anno, quando lo incontro mi farò spiegare la sua posizione». Favorevole al green pass senza alcun dubbio è invece il parlamentare di Forza Italia, Pierantonio Zanettin: «Se vogliamo uscire da questa crisi che ha paralizzato il mondo l’unica via è vaccinarsi. E il green pass rappresenta una garanzia anche per il mondo economico».

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Matteo Bernardini

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