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Vicenza

In centro storico
il commercio
"resiste" al virus

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Nonostante il difficile momento storico, sono diverse le nuove aperture di negozi in centro
Nonostante il difficile momento storico, sono diverse le nuove aperture di negozi in centro
Nonostante il difficile momento storico, sono diverse le nuove aperture di negozi in centro
Nonostante il difficile momento storico, sono diverse le nuove aperture di negozi in centro

I conti, presumibilmente, si faranno a fine anno. Ma, almeno per il momento, il bicchiere può essere considerato mezzo pieno. Certo, è un bicchiere amaro perché dentro si mescolano mesi di chiusura, decine di ostacoli e una stagione estiva, quella post lockdown, che fatica a riprendersi tra calo del turismo, carenza di lavoratori e situazione economica deficitaria. 

 

Tuttavia, una nota di speranza c’è e arriva dal fatto che in un centro storico martoriato dall’emergenza coronavirus e ancora più svuotato da normative urbanistiche che risalgono al 1979, c’è anche chi resiste. Chi resta aperto, in primis. E, successivamente, chi decide di alzare per la prima volta la serranda, accettando la sfida di questi tempi difficili. Da inizio anno a fine giugno sono stati quasi una trentina, 26 per la precisione, i privati che hanno deciso di aprire una nuova attività. Un numero che è in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (in cui se ne contavano 33) ma che può rappresentare comunque un dato confortante se si considera che le chiusure sono state 22 (il saldo quindi è positivo), ma soprattutto che di mezzo ci sono stati due mesi di niente a causa di una pandemia.  

Nicola Negrin

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