<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

In aumento i furbetti del tampone

In aumento i furbetti del tampone
In aumento i furbetti del tampone
In aumento i furbetti del tampone
In aumento i furbetti del tampone

«Vorrei fare il tampone», dice la donna. «Guardi – risponde l’infermiera bardata con la tuta protettiva d’ordinanza che presidia il pre-triage di cartongesso fuori del pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza – che noi non facciamo il tampone a tutti, a chiunque arrivi senza una ragione. Per farlo occorre andare dal medico di base che, se lo ritiene, fa l’impegnativa con cui poi lei ritorna qui, e noi le facciamo il tampone». La signora ci riflette su: «Ieri ho avuto la febbre, e adesso ho mal di gola». A quel punto l’infermiera non ha scelta, è obbligata a prendere in carico la donna e ad ordinare il tampone sulla base dei sintomi riferiti, perché non sia mai che le cose siano andate davvero come la presunta malata le ha raccontate. Un quarto d’ora di attesa. «Il tampone è negativo - dice l’infermiera alla signora - aspetti qui perché fra qualche minuto il medico la visita». Il tempo di girarsi e la donna non c’è più. Sparita. 

 

Scene di ordinaria furbizia, come diffusa tendenza ad aggirare le regole, È caccia serrata al tampone e c'è chi dichiara di essere ritornato da Croazia o Sardegna anche se non c'è mai stato. Il fatto è che gli abusivi, non colti in flagrante, trovano un varco perché finora, per chi chiede il tampone, non è previsto un ticket.

Franco Pepe

Suggerimenti