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Il primario del San Bortolo

«Il virus non è
in vacanza: più
colpiti i giovani»

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Un paziente Covid in terapia intensiva al San Bortolo
Un paziente Covid in terapia intensiva al San Bortolo
Un paziente Covid in terapia intensiva al San Bortolo
Un paziente Covid in terapia intensiva al San Bortolo

I dieci nuovi casi di persone positive al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore nel Veneto abbassano notevolmente la media dell'età. Se nella fase uno le persone maggiormente esposte erano anziani e grandi anziani, adesso i contagi non risparmiano giovani e bambini.

 

«C’è un pericoloso atteggiamento da liberi tutti - denuncia il primario di pneumologia dell'ospedale San Bortolo di Vicenza, Giuseppe Idotta - la movida nelle città, le spiagge affollate, le mascherine dimenticate, i contatti sociali tornati come prima. È come se la gente volesse dimenticare ciò che è successo, ma facendo così si rischia di tornare all'ora più buia della pandemia. Proprio i giovani, che non hanno sintomi, rischiano di infettare genitori e nonni e innescare nuovi pericolosi focolai». 

Franco Pepe

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