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L'ordinanza a Vicenza

Il sindaco vieta
il 5G in attesa
di garanzie salute

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Un'antenna per la telefonia (Foto Archivio)
Un'antenna per la telefonia (Foto Archivio)
Un'antenna per la telefonia (Foto Archivio)
Un'antenna per la telefonia (Foto Archivio)

Telefonia, un'ordinanza del sindaco vieta l'attivazione del 5G in attesa di garanzie per la salute. Questo è quanto ha disposto con un'ordinanza il sindaco Francesco Rucco: «Sospensione della sperimentazione o attivazione di impianti di trasmissione radio per la telefonia mobile con tecnologia 5G, in applicazione del principio di precauzione e minimizzazione all’esposizione ai campi elettromagnetici, fintanto che non saranno fornite adeguate garanzie circa la tutela dalla salute da parte degli enti competenti».

«È un atto doveroso - dichiara Francesco Rucco - che ho assunto anche a seguito delle tante segnalazioni che mi sono giunte da cittadini e associazioni. Ritengo che ci siano troppe notizie non ufficiali che girano sugli effetti e sul livello di pericolosità del sistema 5G. Prima di dare il via libera alla sua attivazione, vogliamo essere sicuri da un punto di vista tecnico e della tutela della salute pubblica».

 

I DOCUMENTI. La decisione è stata assunta dopo aver valutato il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea, che ha evidenziato agli Stati membri pericoli socio-sanitari derivabili dall'attivazione del 5G, confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia 5G; lo studio condotto nel marzo 2018 dall'Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni), che ha considerato esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program, riscontrando aumenti statisticamente significativi nell'incidenza di lesioni; la sentenza n. 904/2019 della Corte d'Appello di Torino, in materia di uso prolungato del cellulare e insorgenza di patologie che ha evidenziato che “sussiste una legge scientifica di copertura che supporta l'affermazione del nesso causale secondo criteri probabilistici “.

 

LE RICHIESTE DEI CITTADINI. Nell'ordinanza, peraltro, si ricordano le numerose richieste di sospensione di questa tecnologia presentate all'amministrazione da cittadini e soggetti portatori di interessi diffusi, e i quesiti i chiarimenti richiesti ad Arpav il 27 aprile scorso.

 

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