Ci sono episodi che cambiano il corso di una vita. E i capitoli più importanti sono scritti dal destino. Se l’inglesissimo Clarence George Carpenter fosse arrivato a Cassino qualche ora prima, ad esempio, non sarebbe mai capitato in quella taverna di Arzignano, non avrebbe incontrato la sua Lily, non avrebbe compiuto questo 29 luglio cento anni tondi tondi. E non si sarebbe visto recapitare nella sua casa di Vicenza il biglietto di auguri firmato personalmente dalla regina Elisabetta di cui è stato lanciere.
Ecco, se in quella primavera del 1944 fosse arrivato a Cassino qualche ora prima tutto questo non sarebbe mai avvenuto, il suo nome quasi certamente sarebbe stato tra quelli dei 370mila soldati inglesi morti durante il secondo conflitto mondiale, la vita si sarebbe interrotta lì, spazzata via dalle bombe che non perdonano perché la guerra è guerra e quella di Cassino fu una battaglia tremenda.