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L'emergenza

Il cardiochirurgo vicentino corre in aiuto della Siria devastata dal terremoto

Gara di solidarietà attivata in tempi record da Alessandro Frigiola. In 36 ore riempito dieci bancali; sull’aereo anche 4 ambulanze e farmaci
Il terremoto ha messo in ginocchio vaste aree della Turchia e della Siria
Il terremoto ha messo in ginocchio vaste aree della Turchia e della Siria
Il terremoto ha messo in ginocchio vaste aree della Turchia e della Siria
Il terremoto ha messo in ginocchio vaste aree della Turchia e della Siria

I primi aiuti umanitari che arrivano dall’Europa fra le macerie della Siria distrutta dal gigantesco terremoto portano il nome di Alessandro Frigiola. È stato il cardiochirurgo vicentino attraverso il Gruppo San Donato, con la collaborazione diretta dell’associazione Bambini cardiopatici del mondo, e un mobilitazione che ha coinvolto il mondo vicentino, in prima fila imprenditori e componenti del Golf club Colli Berici di Brendola, ad attivare una catena di solidarietà per far arrivare attrezzature mediche, provviste invernali e altre forniture salva-vita alla popolazione siriana colpita dal devastante sisma e da questa ennesima tragedia.

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Frigiola e il legame con la Siria

Frigiola è da sempre molto legato alla Siria. Damasco, la città dei gelsomini, è stata una delle prime frontiere da lui toccate nelle missioni che l’onlus fondata 30 anni fa continua ad effettuare fra Europa, Africa, Medio Oriente, India, Sud America per operare neonati e ragazzi malati, poverissimi e privi di qualsiasi assistenza. Grazie proprio a Frigiola e al grosso contributo dato dalla sua associazione si deve l’apertura a Damasco nei primi anni Duemila di un centro di cardiochirurgia pediatrica diventato punto di riferimento per tutto il medio-oriente. 
Centinaia gli interventi eseguiti dal cardiochirurgo berico in Siria, e una trentina i medici locali formati al policlinico San Donato, fra i quali Youssef Tammam, giunto giovane studente alla scuola di Frigiola e oggi cardiochirurgo noto in tutta Europa. Ed è stato lo stesso Tammam a chiedere a Frigiola di aiutare la Siria dimenticata del post-terremoto e, nei primi giorni dalla catastrofe, isolata per l’embargo poi successivamente sospeso per 180 giorni.

In 36 ore sono stati riempiti dieci bancali con beni di prima necessità
In 36 ore sono stati riempiti dieci bancali con beni di prima necessità

L'iniziativa attivata in tempi record

«L’iniziativa – racconta – è partita dal gruppo San Donato quando nessuno pensava alla Siria e tutti gli aiuti venivano concentrati sulla Turchia. I responsabili del Gruppo, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dal ministro Tajani, hanno subito organizzato i voli di due C130 per portare mezzi di soccorso, e poi mi hanno chiamato per vedere di trovare altro materiale. Io ho allertato tutti gli amici vicentini sempre sensibili ogni volta che mi rivolgo a loro per operazioni come questa, e la risposta è stata incredibile, superiore ad ogni aspettativa». 
Il passaparola lanciato da Frigiola ha dato infatti risultati addirittura insperati. «In 36 ore – dice – abbiamo riempito dieci bancali con coperte, giubbotti, capi di abbigliamento invernali, calzature e una serie di beni di prima necessità che abbiamo fatto affluire a Pisa dove sono stati imbarcati assieme a 4 ambulanze, ai farmaci, e agli strumenti medicali messi a disposizione dal Gruppo San Donato sui C130 in partenza per Aleppo dove il carico scortato da Tammam è stato consegnato alle autorità locali per avviare attività di soccorso urgente a favore degli sfollati». 

Sul volo partito da Pisa anche ambulanze
Sul volo partito da Pisa anche ambulanze

Pronta una seconda spedizione

E Frigiola non si ferma qui. «A Vicenza - dice ancora - stiamo già preparando una seconda spedizione che partirà per la Siria la prossima settimana. Sono orgoglioso dei miei concittadini. Li ringrazio uno per uno. Ancora una volta i vicentini hanno dato prova di generosità nei confronti di migliaia di persone senzatetto che hanno perso tutto e rischiavano di essere lasciate sole. Il grande cuore di Vicenza sa battere sempre quando c’è bisogno». 

Il medico vicentino da sempre in prima linea

Un’altra impresa, dunque, per il medico che non si arrende mai, che a 80 anni conserva lo stesso entusiasmo di sempre, che lotta per chi ha di meno ma ha il diritto come gli altri di essere curato. Con la sua associazione ha salvato migliaia di vite, ha operato in 27 Paesi, ha eseguito 3.700 interventi e 5.500 diagnosi, ha distribuito 339 borse di studio per formare specialisti di 21 nazionalità. 

Il cardiochirurgo vicentino Alessandro Frigiola
Il cardiochirurgo vicentino Alessandro Frigiola

Ora è impegnato a realizzare modelli di cuore in 3D stampati da aziende beriche, un progetto inedito che ha preso il via lo scorso anno da una raccolta fondi iniziata al teatro Olimpico in una cerimonia a lui dedicata come omaggio a una carriera straordinaria. 
E, poi, un antico sogno. La creazione di una scuola per giovani medici soprattutto dei Paesi del terzo mondo per provare su quei prototipi di cuore a tre dimensioni l’intervento a regola d’arte. Ci riuscirà. Perché è uno che sa scalare le montagne più alte. 

Franco Pepe

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