Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Sorridenti, rassicuranti, convincenti. E, soprattutto, in formato gigante. Sono i volti - e gli slogan - dei candidati alla poltrona di sindaco. Da viale del Sole a viale D'Alviano, da strada Marosticana al centro storico, nella corsa a palazzo Trissino ecco rispuntare i cari, vecchi e sempre efficaci, manifesti elettorali. Un modello di propaganda che ritorna un po' a sorpresa, specie dopo che alle urne dello scorso 25 settembre si era registrato invece un fuggi fuggi dalle bacheche fisiche, con gli aspiranti deputati e senatori che avevano preferito di gran lunga presenziare sui social e nei salotti multimediali.
La città tappezzata dai manifesti elettorali
Ma le amministrative, si sa, non sono le politiche. Per chi gioca in casa, ciò che conta è la persona, più che il partito. Il viso familiare e il nome popolare, più che la corrente o il movimento. Ma, ancor di più, conta essere visibili e riconoscibili, là dove più o meno si intercettano tutti i potenziali elettori: le strade. Fermi al semaforo o in coda al rondò, mentre si procede speditamente su un rettilineo o in attesa di parcheggiare, da qualche settimana i cartelloni pubblicitari del capoluogo hanno cominciato a fare posto ai “santini” elettorali che accompagneranno i vicentini di qui al prossimo 14-15 maggio.
Rucco e Possamai in testa per numero di affiche
Per ora, si segnalano parecchi Francesco Rucco e Giacomo Possamai che vegliano sugli automobilisti dai quattro angoli della città (in varie location risultano “affiancati”, in un accostamento che li vede guardarsi o darsi le spalle, a seconda di come vengono posizionate le locandine). A promuoversi in forma cartacea è anche Matteo Tosetto, che non corre da primo cittadino ma spinge la sua “Lista Tosetto – Ripartiamo da Vicenza”. Non pervenute, ancora, le gigantografie di Claudio Cicero (in campo con la lista civica Impegno a 360 gradi) e di Lucio Zoppello (leader di Rigeneriamo Vicenza Insieme).
La concessionaria che attacca i poster
«Ma è solo questione di tempo, presto arriveranno un po' tutti» non ha dubbi Leonardo Leodari, che con la sua Leodari Pubblicità è concessionario ufficiale per le affissioni nel territorio comunale (oltre ad avere in dotazione migliaia di cartelli pubblicitari in tutto il Veneto). Tra tabelloni, display a led, totem e “pubblicità dinamica”, ovvero su bus e mezzi di trasporto, buona parte della promozione politica cittadina passa per gli uffici della Leodari, che si occupa di produrre e appendere le affiche. In 75 anni di storia aziendale e «in una decina di campagne elettorali per le amministrative», se c'è una certezza, secondo Leodari, sono proprio i manifesti dei candidati a sindaco.
Il parere dell'esperto di pubblicità
«Cambiano i tempi, ma la comunicazione in strada la vedono tutti e per chi punta a guidare la città rappresenta una garanzia, più dei social, che magari funzionano meglio per le elezioni politiche», osserva Leodari. Lo scorso autunno infatti, a venti giorni dal voto le fotografie dei politici erano ridotte al lumicino. Oggi, a poco meno di due mesi all'apertura dei seggi invece, l'immagine dei due principali sfidanti - Rucco e Possamai - campeggia già capillarmente. Sia nei tabelloni pubblicitari puri sia nelle postazioni ufficiali per le affissioni politiche (nel territorio comunale ci sono 33 quadranti di un metro per due). E proprio in una di queste - in viale D'Alviano - si è verificato il primo fattaccio: l'imbrattamento di un poster, nella fattispecie quello di Francesco Rucco, su cui ignoti si sono accaniti con bombolette spray, tra occhiali colorati, insulti e l'ambigua scritta “No adunata”. «Può capitare, per quanto ci riguarda cerchiamo di tenere sorvegliati i nostri, pronti a sostituirli o sistemarli in caso di necessità», spiega Leodari.
I tempi della propaganda elettorale
Per un mese ancora, la propaganda elettorale sarà libera, ossia non soggetta a restrizioni e vincoli di par condicio. Dopodiché, dal trentesimo giorno antecedente le elezioni i manifesti di candidati, partiti e gruppi potranno trovare casa solamente negli spazi comunali. Discorso a parte invece per la pubblicità dinamica che potrà proseguire fino a tre giorni prima del voto.