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LA SCOPERTA

I lavori alle fogne svelano una strada di epoca romana

I resti della strada di epoca romana
I resti della strada di epoca romana
I resti della strada di epoca romana
I resti della strada di epoca romana

«Senta, ma è vero che hanno trovato dei resti romani qui nella via?» «Certo, li abbiamo scoperti noi scavando, ma gli archeologi sono già venuti, hanno fatto le verifiche e hanno ricoperto tutto». Il dialogo con gli operai della ditta che sta lavorando per conto di Viacqua in contra’ Porta Lupia (dismissione dello scarico fognario e sostituzione della condotta di acquedotto) dura un paio di minuti, giusto il tempo di identificare esattamente la porzione di asfalto da cui, una quindicina di giorni fa, si sono riaffacciate antiche rovine. «Laggiù, dove ci sono le transenne». I due addetti dell’impresa indicano contra’ Valmerlara, teatro di interventi ai sottoservizi. Lì, dove “giace” una ruspa in attesa di riprendere le operazioni, sono venuti alla luce diversi reperti architettonici. «Sono emersi il perimetro di una casa risalente al 1800 ed elementi di una strada di epoca romana», fanno sapere da Viacqua. Tracce del passato etichettate subito come “resti di interesse” e che hanno comportato «un rallentamento dei lavori e lo spostamento dei manufatti di progetto». Dal primo affioramento, proprio per poter capire cosa si celasse esattamente sottoterra, «si è dovuta allargare di molto l'area di scavo», che ora occupa buona parte di contra’ Valmerlara. Se a prevalere sono i materiali ottocenteschi, non è però escluso che, ancora più sotto, possa esserci un insediamento ben più datato. Se non romano, almeno medievale. In ogni caso, non si tratta di un evento raro, «la città è costruita sui resti della precedente» come precisa dalla Soprintendenza Claudia Cenci, responsabile della tutela archeologica su Vicenza città e provincia ovest. «Sono state trovate alcune strutture residuali, soprattutto resti di vecchi fognali ma ottocenteschi, che si appoggiavano su qualcosa di un po' più antico», spiega Cenci. Se Viacqua riferisce chiaramente di una “strada di epoca romana” e anche tra i residenti e i commercianti da giorni non si parla d’altro, Cenci tende però ad escludere: «Strade no, per quanto riguarda il pozzo è una canaletta, un fognalo e comunque ottocentesco». La funzionaria dei beni culturali - che nelle ultime settimane ha compiuto diverse visite sul luogo degli scavi - prova a scendere nei dettagli di quanto è stato rinvenuto. E che ha sì stoppato temporaneamente la riqualificazione agli impianti idraulici, ma non ne comprometterà la prosecuzione, pur con le dovute accortezze: tubature spostate e condotte deviate per preservare il patrimonio sotterraneo. «Come in tutte le stratigrafie è normale che ci siano cose di varie epoche, a Vicenza poi troveremmo qualcosa un po’ dappertutto», ribadisce Cenci. Ciò che è stato svelato in quello che doveva essere un normale cantiere estivo (che si concluderà entro gennaio 2022) è però molto importante dal punto di vista archeologico. Tant’è che il team di specialisti coordinato dalla Soprintendenza – che ha già effettuato rilievi negli ultimi quindici giorni – tornerà a svolgere accertamenti alla riapertura del sito, momentaneamente sospeso per una pausa dell’impresa. «Stiamo portando avanti è un intervento commissionato con assistenza archeologica - conclude la funzionaria - tutto quello che è stato trovato è stato indagato e documentato».

Giulia Armeni

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