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Vicenza

I frati francescani lasciano il convento di Santa Lucia

Il convento dei frati francescani a Santa Lucia (Foto Archivio)
Il convento dei frati francescani a Santa Lucia (Foto Archivio)
Il convento dei frati francescani a Santa Lucia (Foto Archivio)
Il convento dei frati francescani a Santa Lucia (Foto Archivio)

I frati francescani lasciano il convento di Santa Lucia a Vicenza. Oggi, domenica 11 aprile, al termine della santa messa i frati hanno annunciato ai fedeli che alla fine dell’estate lasceranno la chiesa e il convento di Borgo Santa Lucia. Il vescovo, mons. Beniamino Pizziol era già stato informato dalla Provincia S. Antonio dei Frati francescani minori (Nord Italia) di questa necessaria decisione. «La dipartita dei francescani minori da Santa Lucia, a distanza di qualche anno dalla chiusura della comunità conventuale di San Lorenzo - riflette mons. Pizziol - rende la nostra città spiritualmente più povera».

 

Contando la diocesi di Vicenza ben quattro presenze di frati minori francescani (Barbarano, Chiampo, Lonigo e Santa Lucia in Vicenza) e dovendo per forza di cose ridurre il numero di conventi, la decisione di rinunciare alla presenza nella chiesa in città, davanti al seminario vescovile e mantenere invece i santuari e centri di spiritualità in provincia è parsa, all’Ordine religioso, la meglio praticabile e la più consona. 

 

Attualmente la comunità di Santa Lucia è composta da 6 frati, di cui 4 anziani e solo 2 più giovani. Nonostante già da tempo i frati avessero per questi motivi dovuto ridurre le loro attività in città, la loro partenza lascerà un vuoto significativo oltre che nella loro chiesa, come cappellani dell’ospedale San Bortolo e, fino a tempi recenti, anche del cimitero Maggiore.

La diocesi di Vicenza, cui passerà dopo l’estate la gestione degli spazi della chiesa e del convento, si impegnerà perché la chiesa resti aperta al culto e il convento continui ad essere luogo di quella carità che i frati per quasi due secoli hanno vissuto nei confronti dei poveri e dei bisognosi della città. Anche il servizio di assistenza religiosa in ospedale dovrà essere riorganizzato grazie alla presenza di sacerdoti, diaconi diocesani e laici preparati. «La dipartita dei francescani minori da Santa Lucia, a distanza di qualche anno dalla chiusura della comunità conventuale di San Lorenzo - riflette mons. Pizziol - rende la nostra città spiritualmente più povera».

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