<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

I dossi con le strisce
dribblano il Codice
della strada

Un attraversamento rialzato di viale Mazzini segnalato in realtà come un dosso. FOTO MURZIO
Un attraversamento rialzato di viale Mazzini segnalato in realtà come un dosso. FOTO MURZIO
I dossi a Vicenza (Murzio)

Chiamatela, se volete, una soluzione all’italiana per costringere gli automobilisti a rallentare la velocità. Il Codice della strada stabilisce che i dossi artificiali non si possono collocare nelle arterie principali, quindi ecco a voi gli attraversamenti pedonali rialzati. Attraversamenti che in molti casi sono segnalati come dossi e che, agli effetti pratici, hanno le stesse conseguenze. La città ne ha così tanti che a chiedere al Comune quanti siano, palazzo Trissino risponde «non lo sappiamo». Alcuni poi, dovendo raggiungere l’altezza del marciapiede per consentire a pedoni e ciclisti di passare, sono alti anche 10-11 centimetri. Come quelli in via Zanardelli, in viale Mazzini o in via Fratelli Bandiera per esempio. Gli ultimi a essere collocati sono a due passi dall’ospedale San Bortolo, in viale D’Alviano. E garantiscono, almeno nelle intenzioni, il passaggio in sicurezza di chi si muove a piedi, ma anche sobbalzi per chi guida.

«Dossi e attraversamenti rialzati non vanno confusi gli uni con gli altri», osserva Loris Revrenna, vice comandante della polizia locale Alto Vicentino, «dove i secondi sembrano essere una scappatoia al primo. È una “cosa” un po’ fai da te», spiega il dirigente, perché se è vero che «il Codice della strada non li impone, nemmeno li impedisce», fa eco Lucia Pafumi, direttrice di Aci Vicenza. Il che offre gli appigli ai Comuni di intervenire in base alla propria discrezionalità. I dubbi però non mancano. Il ministero dei Lavori pubblici ha spiegato più volte che «gli attraversamenti rialzati non possono essere classificati come dossi di rallentamento» né «possono essere segnalati come tali», che «devono garantirne la percorribilità» e chi li costruisce «è responsabile dei danneggiamenti ai veicoli».

Le raccomandazioni non finiscono qui. Se si suggerisce di «non installare i manufatti in prossimità di istituzioni che operano in situazioni di emergenza», come via Fratelli Bandiera, a due passi dall’ospedale, o «lungo i percorsi del trasporto pubblico», come viale D’Alviano il ministero spiega che «non devono essere trascurate le valutazioni tecniche».

«Il transito dei veicoli sui rialzi induce sobbalzi con vibrazioni tanto più intense quanto maggiore è la massa dei veicoli a transitare – si legge -. Se nelle vicinanze ci sono edifici occorre accertarsi che le vibrazioni non peggiorino la qualità della vita degli occupanti o addirittura danneggino le strutture».

«Il problema per i veicoli non è l’altezza ma la pendenza della rampa», rileva Revrenna che osserva quanto gli attraversamenti rialzati «siano luoghi soggetti a minore incidentalità rispetto agli attraversamenti a terra». Con un’avvertenza, come ricordano dal ministero: «A ogni rallentamento consegue di solito un aumento dell’andatura per recuperarlo, riducendo così il margine di sicurezza». Per tutti.

Federico Murzio

Suggerimenti