<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Fucili imbracciati a parco Querini per dare la caccia alle nutrie

Tu chiamale, se vuoi, manutenzioni. Il parco Querini chiuso per abbattimento nutrie. Il cartello che è comparso sui cancelli all’ingresso del polmone verde cittadino era chiaro, ma non troppo: «Avviso al cittadino - il testo -. Venerdì 17 dicembre 2021 il parco chiuderà alle 15 per manutenzioni. Grazie dell’attenzione». E così, c’è chi si è preoccupato quando ha visto in lontananza spuntare dei fucili.

Sul web Immediato, il pensiero di molti è andato subito ai conigli che, fino a qualche anno fa, popolavano ogni angolo del parco. Nel 2017 molti esemplari erano stati contagiati dalla mixomatosi, una malattia virale di carattere infettivo. Per questo, erano stati catturati e addormentati tramite eutanasia. Quindi, qualcuno memore di quell’esperienza, aveva pensato a un metodo di controllo un po’ più pulp. C’era anche chi, attraverso una lettera al nostro Giornale, aveva paventato un possibile piano di abbattimento dedicato ai nuovi esemplari di pennuti apparsi improvvisamente entro i confini del Querini. Nonostante la foto che circolava a corredo della denuncia in cui si vedevano abbastanza chiaramente due individui imbracciare armi, c’era anche qualche utente dei social che giurava di aver visto dei misuratori laser e infine chi propendeva per fake news animaliste. Il tutto, puntando il dito contro l’amministrazione comunale. Questo perché, effettivamente, sotto il cartello citato qualche riga sopra, c’è la “firma” del Comune. Palazzo Trissino, però, in questo caso ha responsabilità circoscritte, perché, come confermato dalla Provincia, nei mesi scorsi si è limitato a constatare lo stato critico e pericoloso degli argini all’interno del Querini e, nei giorni scorsi, ha attaccato il cartello che avvisava della chiusura anticipata dell’area verde.

Le nutrie Effettivamente se qualcuno era preoccupato per qualche animale in pericolo, aveva ragione. C’è una specie che se l’è vista brutta ma non si tratta di conigli o galline: sono le nutrie che hanno decisamente la fama delle “cattive ragazze”, nonostante spesso si limitino a nuotare placidamente sotto il tempietto di Antonio Piovene. Una fama talmente “tosta” da essere arrivate sul tavolo della giunta regionale che lo scorso agosto ha approvato un piano di controllo valido fino al 2025: si possono catturare con le gabbie per procedere all’abbattimento ma anche stendere con armi da fuoco e questo è possibile per tutto l’anno purché si abbiano le dovute autorizzazioni e comunque sotto il controllo delle polizie provinciali. Bene, quello andato in scena venerdì pomeriggio tra le 15 e le 17 circa è stato il secondo round al Querini e probabilmente l’ultimo per un po’ di tempo, secondo quanto si apprende dalla Provincia: «La situazione degli argini è stata definita tragica e prossima al crollo. Quindi, su richiesta del Comune, sono intervenute le guardie della polizia provinciale. Circa un mese fa, sono stati abbattuti 35 esemplari, un numero molto alto. Venerdì invece ne sono stati abbattuti 12. La differenza rispetto alla volta precedente è stata tangibile. La situazione è molto migliorata e anche il freddo aiuta a tenerla controllata».  

Karl Zilliken

Suggerimenti