<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Finti addetti comunali le consegnano mascherine anti-Covid, poi la razzia: spariti soldi e preziosi

Si sono finti operatori del «distretto del Comune» per farsi aprire la porta di casa. Le hanno donato sì alcune mascherine chirurgiche, ma ne hanno approfittato per svuotarle i cassetti della camera da letto di oro e contante per un bottino quantificato in circa 10 mila euro. È la truffa di cui è stata vittima una pensionata vicentina di 79 anni che abita nella zona di San Lazzaro, a Vicenza.

 

I due truffatori, sulla quarantina, ben vestiti e con tanto di tesserino sulla giacca, hanno spiegato all'anziana di essere del distretto (poi uno ha aggiunto che l'iniziativa era del Comune, l'altro a domanda della vittima che erano stati inviati dall'Ulss) e di dover consegnare delle mascherine chirurgiche agli over 75. Avevano in mano una sorta di lista di nomi da cui hanno poi spulciato quello della pensionata. Lei li ha fatti entrare perché le hanno riferito di doverle spiegare il modo d'uso. Uno dei due ha preso una mascherina, analoga a quella che indossava, e ha illustrato alla pensionata come doveva utilizzarla, quando avrebbe dovuto cambiarla, e via discorrendo. Quindi si è soffermato sui rischi del Covid, chiedendo alla padrona di casa, dopo aver rifiutato un caffè, se qualche suo conoscente avesse contratto il virus. Poco dopo il complice ha chiesto alla pensionata se poteva andare in bagno. Lei lo ha accompagnato tornando poi in cucina; e quando il malvivente è ricomparso i due hanno salutato la proprietaria «per andare a completare il giro».

 

La vittima ha scoperto il furto solamente diverse ore più tardi, al momento di andare a dormire in camera, che è a fianco del bagno. Si è accorta che un cassetto del comodino non era chiuso e all'interno ha trovato le sue cose messe a soqquadro. Le erano spariti una busta, che conteneva almeno 1.500 euro, che le servivano per alcune spese; una banconota da 500 euro, che teneva in caso di necessità urgenti; e poi diversi oggetti preziosi, fra collane, braccialetti e anelli. 

Suggerimenti