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L'inchiesta

Fallimento del Vicenza calcio: tre ai servizi sociali e quattro a giudizio

Ieri si è svolto un ulteriore passaggio del procedimento processuale legato al crac del Vicenza calcio
Ieri si è svolto un ulteriore passaggio del procedimento processuale legato al crac del Vicenza calcio
Ieri si è svolto un ulteriore passaggio del procedimento processuale legato al crac del Vicenza calcio
Ieri si è svolto un ulteriore passaggio del procedimento processuale legato al crac del Vicenza calcio

A tre imputati è stato concesso il regime di messa alla prova (svolgeranno lavori di pubblica utilità) mentre gli altri quattro hanno invece deciso di scegliere la strada del processo. Ieri mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare, e alla presenza del pubblico ministero Hans Roderich Blattner, si è svolto un ulteriore passaggio del procedimento processuale legato al crac del Vicenza calcio. A ottenere la misura dei lavori socialmente utili sono stati il legale Gian Luigi Polato, 68 anni (avvocato Claudio Solinas), Leonardo Adamo, 72, e Antonio Mandato, 62 (entrambi assistiti dall’avvocato Lino Roetta).
Stelvio Dalla Vecchia e il figlio Simone, rispettivamente di 75 e 42 anni (avvocato Raffaela Di Paolo) nonché l’ex presidente del Vicenza, Alfredo Pastorelli, 71 anni, difeso dagli avvocati Giovanni Caruso e Fabio Sebastiano sosterranno la preliminare semplice, il prossimo 12 luglio; udienza in cui dovrebbe essere sancito il loro rinvio a giudizio. Marco Franchetto, ex amministratore delegato della società, assistito dall’avvocato Marco Dal Ben, discuterà l’abbreviato (scelta processuale che in caso di condanna dà diritto allo sconto di un terzo della pena) il prossimo 15 novembre. 
Sinora gli imputati hanno versato, a titolo di risarcimento danni, la somma di circa 400 mila euro. All’ex presidente Pastorelli, in particolare, la procura imputa la distrazione di 366 mila euro. Secondo l’accusa avrebbe consegnato nove assegni, dall’ottobre del 2016 al giugno 2017, alla società “Soccer group management srl” per un’operazione che gli inquirenti ritengono inesistente. Da qui l’accusa di bancarotta fraudolenta per l’ex numero del Vicenza calcio. 

A coordinare l’inchiesta sul crac del Lane, prima del suo trasferimento ad altro incarico, era stato il sostituto procuratore Giovanni Parolin, convinto che il comportamento di Pastorelli avesse portato a una distrazione dolosa dalle casse della società che già navigava pericolosamente verso il fallimento che poi venne ufficialmente dichiarato il 18 gennaio 2018 sotto un debito di 18 milioni di euro.
Franchetto è stato invece accusato di bancarotta preferenziale. L’ex ad infatti, nel giorno in cui le azioni del Vicenza passarono a Fabio Sanfilippo, secondo l’accusa avrebbe versato 200 mila euro al Fisco per un debito legato all’Iva della società di via Schio. Per il pubblico ministero si tratta quindi di una bancarotta preferenziale perché i vertici del Vicenza - dell’imputazione risponde anche Pastorelli in concorso - avrebbero dovuto prima pagare il debito con i dipendenti e quindi con l’erario. 

Erano invece più defilate, le posizioni e di conseguenza le accuse contro i consiglieri Dalla Vecchia, Adamo, Mandato e Polato, perché accusati di bancarotta semplice. Secondo l’accusa, nell’autunno 2016, avrebbero dovuto prendere atto della situazione d’insolvenza del Vicenza e portare i libri in tribunale o favorire la ricapitalizzazione. L’operazione più significativa, per gli inquirenti, resterebbe insomma quella legata ai 366 mila euro. Che fine fecero quei soldi? Pastorelli li avrebbe usati per comprare Fabinho dal Perugia: 8 presenze senza lasciare traccia significativa nel campionato del Vicenza. Un vero e proprio flop. I sindaci della società chiesero conto al presidente di quella fattura sospetta, ma non ebbero risposta. E il presidente non avrebbe mai spiegato a chi avrebbe davvero versato quella somma. Adesso, con ogni probabilità l’ex presidente, lo spiegherà nel corso del dibattimento, strada scelta assieme ai due consiglieri Dalla Vecchia e all’ex amministratore delegato Franchetto.

 

Matteo Bernardini

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