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Le reazioni

Categorie economiche e il voto: «Niente più alibi, priorità a lavoro e imprese»

Stabilità. Basta la parola per far tirare un sospiro di sollievo al mondo produttivo ed economico vicentino e far intravedere una prospettiva di minore incertezza politica per il Paese. Non è questione di destra o di sinistra: quello che da sempre chiedono le imprese è poter contare su un orizzonte chiaro e definito per almeno qualche anno, così da poter programmare con qualche certezza in più la propria attività, i propri investimenti. Il futuro, insomma.

Le urne dipingono un quadro definito

E quello che è uscito dalla urne è, piaccia o meno, un quadro definito. Perciò adesso nessuno ha più alibi dietro i quali trincerarsi. E l’impressione è che, stavolta, chi fa impresa sia poco disposto a concedere al futuro governo la tradizionale “luna di miele”, quei canonici cento giorni di sospensione del giudizio che si riconoscono a qualsiasi nuovo esecutivo, per consentirgli di prendere la mano con la stanza dei bottoni, di rodare la nuova macchina. 
Troppe urgenze bussano alle porte perché il Paese possa permettersi di autorizzare “viaggi di nozze” a chicchessia. Prima di tutto c’è l’emergenza energetica, con i problemi legati all’approvvigionamento del gas e con una “stagione autunno-inverno” che porterà con sé bollette alle stelle per le famiglie e per le imprese. Poi c’è l’inflazione che corre come non si vedeva da decenni. Ci sono le materie prime schizzate alle stelle. C’è la guerra in Ucraina che inquieta più che mai. 

Giorgia Meloni è un vincitore certo

E così, pur confortate dal fatto che dalle urne quantomeno sia uscito un vincitore certo e non un altro quadro astratto e indecifrabile, le categorie economiche beriche lanciano un univoco richiamo alla responsabilità della politica e alla necessità di non perdere tempo.
«Adesso si metta la campagna elettorale in archivio e si affrontino i problemi sul tappeto, per ridare priorità alle imprese e al lavoro – dice il presidente degli Artigiani -. Il tempo è scaduto, servono azioni rapide, per non mettere a repentaglio il lavoro, che è l’elemento portante per il nostro paese».
«L’inverno non sarà dei più semplici, c’è una legge di bilancio da fare tra inflazione e tassi che aumentano, scarsità e prezzi folli delle materie prime e mancanza di manodopera – aggiunge la presidente degli Industriali -. Abbiamo bisogno di un governo che sappia pianificare con razionalità e responsabilità». 
E dai vertici dei Commercianti arriva il richiamo a «risolvere in fretta i problemi che attanagliano il quotidiano e ipotecano il futuro». Una generale apertura di credito verso la nuova maggioranza, dunque. Ma niente sconti. E occhi ben aperti.

Stefano Tomasoni

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