<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Effetto Covid, non si trovano più ballerine di lap dance

Il “marchio di fabbrica”, impresso su volantini e locandine, è ancora quello della tradizione: un avvenente e prorompente giovane donna. Ma per la prima volta in venticinque anni di onorato servizio, al “Boys” di via dell’Oreficeria la lap dance resta...al palo. Lo storico night club vicentino ha riaperto i battenti lo scorso 7 maggio ma non più come tempio dello striptease, bensì come giardino estivo. In altre parole, un bar. L’esempio forse più emblematico della mutazione genetica subita dal mondo della notte dopo la pandemia.
«Non avevamo molta scelta, se volevamo lavorare», allarga le braccia il titolare Gianni Quagliato. 

Lontani, lontanissimi i tempi degli addii al celibato, dei privè e delle feste a tema animati da vere e proprie celebrità del panorama erotico internazionale, ma anche da decine di fanciulle bellissime provenienti perlopiù dall’Est Europa.
Ragazze che, proprio a causa della pandemia, hanno appeso al chiodo tacco dodici e tanga, cambiando mestiere e tornando nei Paesi d’origine, come conferma anche Valter Dalla Bona, proprietario del “Kiss” di via Vecchia Ferriera.
«Di ballerine praticamente non se ne trovano più, da noi ce n’erano una trentina ma se se ne presenteranno dieci è già tanto – riferisce Dalla Bona – hanno fatto ritorno a casa, in Ungheria e Repubblica Ceca, forse qualcuna dalla Romania rientrerà appena riapriremo». 

 

Suggerimenti