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Vicenza

«Dovete lavorare»
Costringe i 6 figli
a saltare la scuola

Il tribunale di Vicenza
Il tribunale di Vicenza
Il tribunale di Vicenza
Il tribunale di Vicenza

VICENZA. Un padre padrone che non ammetteva alcuna deroga alle sue regole. Dettami di un sistema educativo sfociato in una violenza psicologica subita da moglie (ormai ex) e figli (sei in tutto di cui uno ancora minorenne) per oltre 30 anni e che l’altro giorno è stata riconosciuta, come reato, anche dal giudice Filippo Lagrasta. Che infatti ha condannato A.A., 60 anni, oggi domiciliato a Caldogno (le iniziali sono a tutela del figlio ancora minorenne) a un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Ma il capo di imputazione riporta anche che il papà «imponeva ai figli di prestare la propria attività lavorativa a sostegno della famiglia e a scapito della preparazione e frequenza scolastica».
L’imputato, difeso dall’avvocato Elena Tolio, dovrà inoltre versare mille euro di risarcimento all’ex moglie, O.S., assistita dagli avvocati Raffaela Di Paolo e Roberta Ruggeri; e altri 1.390 euro dovrà versarli per le spese di costituzione di parte civile. Il 60enne era finito a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia formulata dal pubblico ministero Barbara De Munari, dopo l’imputazione coatta voluta dal giudice per l’udienza preliminare, Roberto Venditti, che aveva accolto la richiesta dei legali dell’ex moglie.

Matteo Bernardini

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