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Vicenza

Donate al Comune tre maxi casseforti. Ma da “scassinare”

Orecchio appoggiato allo sportello, silenzio tombale intorno, rotella girata avanti e indietro, nella speranza di trovare la combinazione giusta per far scattare la serratura. E aprire la cassaforte. Confidando che dentro vi sia un tesoro che ripaghi rischio e fatica. Così funziona nei film, un po’ meno nella realtà, visto che il Comune ha deciso di ricorrere all’opera degli esperti per “scassinare” tre grandi casseforti in sua dotazione, ma inutilizzabili perché chiuse. E comunque del tutto vuote.  L’obiettivo è rimetterle in funzione per poi destinarle alla sede della Protezione civile, data la presenza di strumentazione e materiale di un certo valore economico. 

Tutto ha inizio nel corso del 2020 quando l’esplodere della pandemia ha messo in evidenza il lavoro che le squadre di protezione civile svolgono in svariati campi. I volontari, con le loro divise, anche nei mesi più duri del Covid non sono mai spariti dalla circolazione, anzi si sono visti sempre in prima linea nella gestione dei diversi servizi. Una presenza costante il cui valore è stato riconosciuto da più parti, anche tra aziende e privati, che hanno voluto sostenere le squadre con donazioni di mezzi e strumenti, a titolo di ringraziamento. Tra i vari oggetti arrivati, anche le tre casseforti, donate da un privato in seguito allo sgombero di un immobile. Si tratta di tre contenitori blindati di dimensioni molto grandi, dell’altezza - indicativamente - di un armadio, dove possono trovare riparo strumentazioni e dispositivi di valore. Il problema però è che sono chiusi e vanno dunque “scassinati”, con le dovute maniere. Da qui lo stanziamento di 2.700 euro deciso dal Comune per il servizio «di apertura forzata e ripristino delle tre casseforti presenti nella sede del gruppo comunale di protezione civile», come precisato nella determina di fine dicembre. «Sono delle donazioni che abbiamo ricevuto da un privato - conferma l’assessore alla protezione civile Mattia Ierardi - e adesso con questo intervento andremo a ripristinarne l’uso, in modo da potervi conservare parte del materiale del gruppo. La strumentazione a disposizione delle squadre è molto importante». 

Al di là della pandemia, i volontari sono in campo anche in altre situazioni, sia nei casi di emergenza, sia in “tempo di pace”. Il sistema comunale di protezione civile, si ricorda nella determina «nel corso degli anni si è trovato ad affrontare numerose emergenze di differente natura nel territorio comunale e anche in altre aree nazionali, laddove la Regione Veneto, attraverso il dipartimento nazionale ha richiesto supporto. Tali esperienze hanno consentito di maturare la ferma consapevolezza che, per poter fronteggiare gli eventi calamitosi in modo appropriato, apportando un intervento efficiente, è necessario usufruire di attrezzature e dotazioni adeguate». 

 

Alessia Zorzan

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