La conta dei danni in agricoltura fa rabbrividire pensando che a causarla è stato un parassita minuscolo: 11 milioni di euro la cifra dei danni causati nel Vicentino dalla cimice asiatica. È il calcolo presentato per la prima volta nella nostra provincia. Ed è stato quantificato dal Consorzio Condifesa, nato a difesa delle attività agricole dalle “avversità” e considerata la realtà veneta più importante aggregando le produzioni agricole e zootecniche delle province di Treviso, Vicenza e Belluno.
Grandine e siccità sono i flagelli più ricorrenti quando si parla di produzioni agricole messe a repentaglio nelle “pazze estati”. Peggiorate però con le cimici, tornate con una nuova ondata nel Nord Italia anche nelle ultime settimane.
Il Consorzio non ha esitato a definire quella delle cimici la nuova “grandinata” sui frutteti, causata dal parassita che non solo fa cadere i frutti a terra, ma danneggia in modo irreparabile anche molti di quelli che restano sulla pianta e li annerisce, rendendoli inutilizzabili sia per i fruttivendoli che per l’industria della trasformazione.
Una vera e propria emergenza diventata un tema nazionale con il Piano del Ministero delle Politiche agricole frutto dell’incontro tra il ministro Teresa Bellanova e gli assessori delle regioni del Nord, arrivato ieri anche al tavolo del Commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan.
Mezzo miliardo i danni nel Nord Italia, 100 milioni in Veneto.