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Vicenza

Dai runner ai cacciatori, intrusi nel cantiere della bretella ovest

C’è chi per entrare all’interno taglia anche la rete
C’è chi per entrare all’interno taglia anche la rete
C’è chi per entrare all’interno taglia anche la rete
C’è chi per entrare all’interno taglia anche la rete

«Mi è scappato il cane». «Ho trovato aperto». «Pensavo fosse un percorso pedonale». Le giustificazioni sono le più disparate, come tante sono le volte che gli addetti alla sicurezza del cantiere della bretella dell’Albera hanno trovato persone all’interno dell’area recintata. Quella che durante la settimana è a tutti gli effetti un’area di lavoro con macchinari, operai, asfaltature e movimentazione di terra, soprattutto il sabato e la domenica si trasforma in una terra di nessuno con decine di persone che accedono abusivamente all’interno della zona delimitata infischiandosene delle regole e soprattutto dei rischi. 

C’è chi lo fa per errore, perché magari trova un varco aperto, e c’è chi, invece, si mette di impegno per tagliare addirittura la rete di cantiere e intrufolarsi all’interno. Una serie di incursioni che per il momento non stanno rallentando l’intervento ma che hanno costretto le aziende incaricate ad aumentare la sorveglianza. «Purtroppo - spiegano gli addetti alla sicurezza - le persone non capiscono che questa non è una zona come le altre. Le regole dicono che bisogna stare a 150 metri da una rete di cantiere e qui cosa accade? Che ci sono famiglie con bambini che passeggiano, residenti che si mettono a correre. Ma non solo. C’è chi appositamente taglia la rete per accedere all’interno. Abbiamo trovato molti cacciatori. Questo una volta era un territorio di caccia e quindi sono abituati a tornarci, ma non possono. I rischio sono tanti». Non solo in termini di sanzioni, ma soprattutto per quanto riguarda la salute. «Parliamo di un cantiere aperto e quindi può essere che qualche ferro sia sporgente. Oppure può capitare che accidentalmente a un operaio sia cascato un chiodo. Cosa accade? Che magari qualcuno cammina, lo pesta con una scarpa da ginnastica e se lo trova piantato nel piede. Ora basta. Le persone devono capire che qui non si può entrare. Soprattutto il sabato e la domenica sembra una festa. Tutti entrano senza interessarsi di regole e pericoli. Avevamo pure messo dei cartelli in passato per ribadire il divieto». 

Il fenomeno delle incursioni all’interno del cantiere della bretella dell’Albera, in effetti, non è nuovo. Proprio su queste pagine due anni fa erano state segnalate alcune presenze non autorizzate al di là della rete arancione. Era, però, un altro periodo; l’infrastruttura di fatto si trovava in una condizione di stallo senza macchinari e soprattutto senza operai al lavoro. L’opera per qualche settimana è rimasta in stato di abbandono - stante le difficoltà economiche che hanno portato il consorzio Integra a sostituire la capogruppo Clea con Sinergo - e quindi più di qualcuno approfittava della desolazione dell’area per compiere qualche passeggiata. 
Ora, però, la situazione è cambiata. L’arteria si trova in stato avanzato. Tant’è che, come ha fatto sapere Anas all’amministrazione comunale, il cronoprogramma è rispettato. «Hanno detto - ha fatto sapere nei giorni scorsi l’assessore alle infrastrutture Mattia Ierardi - che il 7 settembre sarà percorribile il rondò di viale del Sole. Il che significa che verrà chiusa strada Biron di sotto. Nei primi 15 giorni di settembre quindi ci sarà la consegna del sottopasso di pian delle Maddallene con la riapertura della strada. E nei primi giorni di ottobre toccherà a strada Ambrosini. Entro fine ottobre è prevista l’apertura dello svincolo nord in strada Pasubio con le tre rotatorie. Confermano la fruibilità dell’intera strada per fine anno».

In effetti i lavori sembrano proseguire spediti. Se ne saranno accorti gli automobilisti che in questi giorni sono transitati lungo viale del Sole dove le due corsie chiuse al traffico sono state di fatto smantellate per creare l’innesto con il futuro viadotto della bretella dell’Albera. 

Nicola Negrin

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