La professione di avvocato non passa di moda, attira costantemente nuove leve, ma oggi è sempre più difficile arricchirsi indossando la toga.
È lo spaccato che emerge dai dati presentati nel corso dell’assemblea annuale dell’Ordine degli avvocati di Vicenza (rinviata più volte a causa della pandemia da coronavirus), con un numero di iscritti rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, ma al contempo con difficoltà economiche per gli associati un tempo impensabili: la metà dei legali berici ha infatti chiesto il reddito di ultima istanza durante il lockdown, i 600 euro stanziati dal governo per chi doveva fare i conti con una forte crisi di incassi.
«La pandemia ci ha colpiti inaspettatamente», ha sottolineato il presidente dell’ordine Alessandro Moscatelli.