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Il portale

Costruzioni e consumi, nel Vicentino un edificio su quattro è nemico dell’ambiente

I valori filtrati dal Sistema informativo di Enea, l’Agenzia per le nuove tecnologie

Un edificio su quattro, nel Vicentino, appartiene alla classe energetica G. Senza tanti giri di parole: la peggiore, quella “rossa”, riconoscibile nella classificazione iconografica perché si vede proprio che “consuma di più”. Ma se si guarda anche a quella F che, ça va sans dire, non è tanto meglio, si supera la metà delle costruzioni analizzate. E se nel film “Planet of the apes” di Schaffner sono le scimmie a fare la parte dei padroni di casa, nel “Pianeta degli Ape”, sono gli “Attestati di prestazione energetica” a dare un’idea dello stato in cui versano le costruzioni della provincia di Vicenza.

I numeri

E così, sfogliando i dati presenti nel Siape, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, si scopre che nel Vicentino, in tutto, sono stati registrati e filtrati 3.771 attestati, di cui 3.096 per uso residenziale (l’82,1 per cento del totale) e 675 per altri usi. Per quale motivo sono state fatte e successivamente comunicate all’Enea queste attestazioni? Nella maggioranza dei casi, per motivi legati al “Passaggio di proprietà”, quindi prevalentemente per una vendita. Non solo: se i passaggi di mano sono stati 1.787, le locazioni sono state 1.429. Le nuove costruzioni invece si sono limitate a 212. E le ristrutturazioni? Quelle definite “importanti” da Enea sono state solo 94 e quelle energetiche 131, quindi si dovrà ancora far sentire il peso delle attestazioni rilasciate dopo l’ondata apportata dal bonus 110 per cento. E da questa analisi, parziale finché si vuole perché ancora limitata nel tempo, si nota anche un fattore che è sempre stato sottolineato anche dagli addetti ai lavori: il patrimonio immobiliare del Vicentino è vetusto. La maggior parte degli attestati di prestazione energetica, poco meno di mille, è stato messo a punto su immobili con almeno 50 anni, costruiti tra il 1945 e il 1972. Poco più di 900 hanno come minimo 30 anni (fascia costruttiva compresa tra il 1973 e il 1991. Poco roba, per ovvi motivi, prima del 1945 (in tutto poco meno di 400 certificati), ma anche per stabili compresi tra il 2006 e il 2015, in tutto 543.

Emissioni

I calcoli dell’agenzia nazionale spiegano come, secondo i dati “filtrati” dal portale che restituiscono una fotografia media ma che non sono del tutto esaurienti (considerato come in tutto siano caricati quasi 3 milioni di ape e qui si ragioni su alcune migliaia) l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile medio del Vicentino sia di 209,8 kWh per metro quadro all’anno. L’indice di prestazione energetica globale rinnovabile, invece, è parti a 16,1 kWh su metro quadrato all’anno e le emissioni di CO2 siano pari a 49 kg su metro quadrato all’anno. Il Vicentino si comporta un po’ meglio della media regionale, se si pensa che le emissioni di CO2 del Veneto sono pari a 50,1 kg su metro quadrato. Anche gli altri valori della provincia berica sono migliori, anche se di poco, rispetto alla media regionale.

Classificazione

Andando al punto, per il Vicentino, fatto 100 il totale degli edifici analizzati per l’ottenimento dell’attestato i cui dati sono reperibili sul Siape, oltre la metà (50,7 per cento) appartengono alle classi energetiche peggiori. Il 26,9 sono nell’ultima, la G. Il 23,8 invece sono nella F che, come si può comprendere, non è tanto migliore. E non è che il resto se la passi tanto bene: il 20,1 appartiene alla classe E; il 14, 2 rientra invece nella D e il 6 nella C. Solo il 3 per cento della attestazioni analizzate raggiunge la classe B e i quattro livelli di classe A, sommati, arrivano a formare il 6,1 per cento. Per capire quanto il dato sia realistico, su 2,9 milioni di Ape caricati sul portale, le 4 classi A raggiungono il valore assoluto di 210.226: è in tutto il 7,52 per cento. 

Karl Zilliken

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