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I controlli al San Bortolo

Coronavirus, tre
casi nel Vicentino
«Nessun allarme»

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I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO
I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO
I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO
I tamponi vengono effettuati all'ospedale San Bortolo di Vicenza. COLORFOTO

Nella giornata di giovedì 27 febbraio sono emersi i primi tre casi di positività al coronavirus anche nel Vicentino. Si tratta di due donne e un uomo: le prime hanno 38 e 32 anni e abitano a Campiglia dei Berici e Agugliaro; il terzo ha 37 anni e risiede a Chiampo. Non si tratta, però, di un focolaio vicentino. I tre contagiati si sono infettati venendo a contatto con il cluster epidemico di Vo' Euganeo e il ceppo virale del Lodigiano.  Sono stati loro stessi a telefonare al numero verde dell'Ulss (800277067). I tre, che stanno bene e non hanno bisogno di ricovero, restano in quarantena in casa, in isolamento domiciliare.

 

ULSS E SINDACI RASSICURANO: «NESSUN ALLARME»

«Per il nostro Comune non cambia nulla - hanno precisato i sindaci di Campiglia dei Berici,  Massimo Zulian, e di Agugliaro, Massimo Borghettini -, non ci sono limitazioni ulteriori rispetto a quanto già previsto nell'ordinanza del Ministero della Salute e nell'ordinanza sindacale del 25 febbraio. Le autorità sanitarie ci hanno dato rassicurazioni: nessun allarme. Continuiamo a vivere e a mantenere i nostri rapporti, mettendo in atto le precauzioni indicate dal Ministero e dall'Ulss». Rassicurazioni ai cittadini sono arrivate anche dal sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti: «Un nostro concittadino, per motivi di lavoro, si era recato circa una decina di giorni fa nel Lodigiano, ma si tratta fortunatamente di un caso lieve per cui non è stato necessario il ricovero ospedaliero, ma soltanto la permanenza all'interno della abitazione perché ora è asintomatico. Si devono tenere presenti le indicazioni, come lavarsi le mani, evitare luoghi affollati, tenere la distanza minima dalle persone, evitare contatti, ma al di là di questo non è il caso di farsi prendere dal panico. In caso di sintomi sospetti, chiamare il numero verde attivato dalla Regione. Invito i cittadini a stare tranquilli».

 

Coronavirus, i numeri da chiamare

 

 

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