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Il monitoraggio

Contagi nelle scuole, nell'Ulss 8 oltre 100 alunni positivi dall’inizio delle lezioni

Il virus in 52 aule. Ma restano 7 le classi chiuse per Covid nelle scuole dell’Ulss Berica, e 150 i ragazzi tuttora in quarantena a casa, per i quali il Sisp ha applicato il protocollo regionale negli istituti coinvolti che si trovano per lo più a Vicenza e nei Comuni del distretto est. Finora il sistema regge anche se il numero delle scuole visitate dall’infezione a distanza di sole due settimane dalla riapertura delle aule è piuttosto elevato. E c’è, inoltre, un dato che preoccupa anche di più. Dall’inizio delle lezioni in presenza sono stati scoperti 115 ragazzi in età scolare con un tampone molecolare positivo. 

La media, che mette non poco in ansia, è di circa 12 fra alunni e studenti che ogni giorno risultano contagiati. Nel 41% dei casi si tratta di bambini delle elementari; fra i ragazzi positivi con più di 12 anni, quelli che frequentano le medie e le superiori e che sono, quindi, in età vaccinabile, l’81% non è immunizzato, non si è mai fatto vedere dalle parti degli hub aziendali per fare l’iniezione anti-Covid oppure è fermo ancora alla prima dose, la quale garantisce una protezione parziale. 

Contagi pure nei nidi e nelle materne. Anzi i numeri relativi più alti, come casi quotidiani, si sono registrati proprio negli ultimi giorni di agosto e nella prima settimana di settembre quando le scuole materne avevano già aperto le porte ai piccolissimi. Il 6 settembre, per le statistiche, il picco di questa prima ondata di contagi scolastici. Ben 22, infatti, le segnalazioni nel giro di 24 ore. E, a seguire, altri 20 positivi il giorno dopo. Cifre impreviste e sorprendenti, fra l’altro in un periodo che è coinciso con il boom degli accessi giornalieri negli ambulatori del pronto soccorso pediatrico del San Bortolo, e, che, nel contempo, ha fatto schizzare in alto la cifra delle diagnosi di infezioni-Covid sintomatiche ma per fortuna non gravi e non bisognose di ricovero. 

Un avvio come ripete la direttrice del Sisp dell’Ulss 8 Teresa Padovan. Subito il primo giorno, il 30 agosto, 14 bimbi positivi, e, nei giorni successivi, contagi quasi sempre a crescere. Stessa storia dopo il suono della prima campanella in tutte le altre scuole dal 13 settembre in poi. Già nel primo giorno di elementari, medie e superiori, 12 positivi, e, quindi, il massimo di 21 emerso il 20 settembre, vale a dire nel giorno più lungo in cui scoppia il grosso focolaio, ancora sotto attenzione, fra i banchi dell’istituto comprensivo 4 di San Pio X in città. È il cluster che ha causato un bilancio pesante: 13 contagiati fra primaria Tiepolo e secondaria Barolini, 3 classi in quarantena, 55 alunni costretti a stare chiusi in casa da 7 a 10 giorni, subito lezioni da remoto in regime di Dad come nelle tempeste pandemiche più invasive dello scorso anno e dei primi mesi del 2021, e clausura condivisa, per i casi di infezione, con familiari e amici stretti. 

Le attuali direttive, in via di revisione, stabiliscono che, nel momento in cui si rileva un caso positivo, sotto i 6 anni, la classe viene chiusa e i bambini entrano in isolamento. Sopra i 6 anni, nei contatti stretti, l’obbligo è di sottoporre la classe a tampone entro le 48 ore lasciando nel frattempo a casa i ragazzi. Poi, se i test risultassero negativi, alunni e studenti rientrano in classe (faranno un tampone al termine del periodo di sorveglianza) mentre il caso positivo viene seguito dal Sisp. Se i tamponi dovessero far emergere un secondo caso positivo, scatta la quarantena per l’intera classe. 

Franco Pepe

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