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Nel Vicentino

Centinaia di uccelli
da richiamo torturati
Cacciatori nei guai

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Un tordo morto da giorni, abbandonato nella gabbietta, e un uccellino ferito
Un tordo morto da giorni, abbandonato nella gabbietta, e un uccellino ferito
Un tordo morto da giorni, abbandonato nella gabbietta, e un uccellino ferito
Un tordo morto da giorni, abbandonato nella gabbietta, e un uccellino ferito

Le guardie zoofile dell'Ente nazionale protezione animali, con quattro operazioni nel Vicentino e una nel Veronese, hanno sequestrato centinaia di uccelli da richiamo, relegati in gabbie che, molto spesso, a stento permettono loro di aprire le ali. Tutti gli esemplari sequestrati sono stati sottoposti ad accurate visite che hanno stabilito come la negazione del volo fosse solo una delle "brutalità" inflitte: le guardie hanno certificato «le torture a cui vengono sottoposti, dalla detenzione al buio, allo spennamento a vivo nei mesi estivi per sfalsare il ciclo biologico e farli cantare in autunno, la mancanza totale di cure, la detenzioni in luoghi sporchi, tra gli escrementi».Oltre ai sequestri dei richiami, sono stati denunciati per detenzione in condizioni incompatibili con la propria natura, maltrattamento di animali, falsificazione o mancanza di sigilli e violazione delle leggi che tutelano la fauna selvatica, tre cacciatori e un allevatore del Vicentino e un cacciatore veronese.

 

A casa di G.B, cacciatore di 80 anni di Sossano, le guardie hanno visto subito che il pensionato deteneva in un piccolo locale oltre una ventina di richiami vivi. Le gabbiette, la stanza e gli stessi uccelli erano estremamente sporchi, 16 su 22 sono risultati feriti, ciechi o mutilati; due erano privi di anello identificativo obbligatorio per legge. Tutti erano tenuti al buio in una stanza chiusa con l'atmosfera irrespirabile per il guano che ricopriva gabbiette e pavimento. Il problema più diffuso era "la rogna delle zampe", con alcuni esemplari che avevano perso le dita. Altri avevano «le ali consumate e sanguinanti per averle sfregate contro le sbarre della gabbia nel tentativo di distenderle o di volare; zampe con tendini lacerati e mai rinsaldati; dita rotte che avevano acquisito una posizione innaturale, formazioni di cuscinetti abnormi nella zampa utilizzata come punto di appoggio, unghie e becchi cresciuti in modo spropositato per non averli potuti impiegare per scavare, camminare, beccare come farebbero in libertà. Merli, tordi e cesene compiono migrazioni di migliaia di chilometri, costretti a stare tutta la vita in gabbia della misura di un foglio A4». Il cacciatore è stato denunciato.

 

Situazione del tutto simile anche a Isola Vicentina qualche giorno più tardi. Le guardie sono entrate nell'abitazione di O.B., 80 anni, dove c'erano 14 uccellini nelle solite gabbiette. Anche in questo caso, sequestro e denuncia. 

I volontari Enpa erano finiti a Sarego per cercare un tasso ferito quando si sono imbattuti in un allevamento di cani da caccia. Qui, oltre a due cani con il collare elettrico, sono state sequestrate numerose quaglie detenute in fiaschette di vino in vimini. L'allevatore di 69 anni è stato denunciato. 

Da Colceresa era arrivata una segnalazione circostanziata: le guardie sono arrivate a casa di N.D. con la polizia provinciale. In uno sgabuzzino senza finestre sono stati trovati 28 tra tordi bottacci, tordi sasselli, merli e cesene. Uno era morto da giorni, gli altri completamente spennati. 

Karl Zilliken

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