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Vicenza

Caso BpVi: respinta la richiesta d'impedimento dell'ex dg Sorato

L'ex direttore generale della BpVi Samuele Sorato con Gianni Zonin
L'ex direttore generale della BpVi Samuele Sorato con Gianni Zonin
L'ex direttore generale della BpVi Samuele Sorato con Gianni Zonin
L'ex direttore generale della BpVi Samuele Sorato con Gianni Zonin

L’ex direttore generale della Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato può stare a giudizio. È la decisione presa al termine di una lunga udienza oggi dai giudici del tribunale di Vicenza, a seguito della richiesta di legittimo impedimento, legata a motivi di salute, sollevata dalla difesa dell’ex manager della banca.

La posizione di Sorato era stata stralciata dal processo sul crac della Popolare proprio per motivi di salute, ed è stata al centro di due perizie. L’ultima, richiesta proprio dal Tribunale nel corso della prima udienza dibattimentale dopo la richiesta sollevata dall’avvocato del manager Fabio Pinelli, spiegava che l’ex dg a causa del suo stato di salute e dello stress che questo ha generato, non poteva stare a giudizio.

La Procura però, con alcune indagini affidate alla guardia di finanza, ha rilevato come Sorato potesse comunque guidare l’auto anche per lunghi tratti dell’A4 da Venezia a Milano, sfrecciando anche a 180 chilometri all’ora, e rimanere fuori casa per ore. I giudici così, dopo aver esaminato la perizia e la relazione della Procura, hanno deciso che l’ex manager può stare a giudizio nonostante la sua patologia, respingendo l’istanza dei difensori. Il processo così inizierà con le fasi preliminari il prossimo 26 giugno.

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