L’ex direttore generale della Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato può stare a giudizio. È la decisione presa al termine di una lunga udienza oggi dai giudici del tribunale di Vicenza, a seguito della richiesta di legittimo impedimento, legata a motivi di salute, sollevata dalla difesa dell’ex manager della banca.
La posizione di Sorato era stata stralciata dal processo sul crac della Popolare proprio per motivi di salute, ed è stata al centro di due perizie. L’ultima, richiesta proprio dal Tribunale nel corso della prima udienza dibattimentale dopo la richiesta sollevata dall’avvocato del manager Fabio Pinelli, spiegava che l’ex dg a causa del suo stato di salute e dello stress che questo ha generato, non poteva stare a giudizio.
La Procura però, con alcune indagini affidate alla guardia di finanza, ha rilevato come Sorato potesse comunque guidare l’auto anche per lunghi tratti dell’A4 da Venezia a Milano, sfrecciando anche a 180 chilometri all’ora, e rimanere fuori casa per ore. I giudici così, dopo aver esaminato la perizia e la relazione della Procura, hanno deciso che l’ex manager può stare a giudizio nonostante la sua patologia, respingendo l’istanza dei difensori. Il processo così inizierà con le fasi preliminari il prossimo 26 giugno.
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