L'emergenza ha il nome delle case di riposo. L'Ulss 8 si è collegata a 39 strutture e garantirà medici di riferimento e tamponi a tutti, ospiti e operatori, col ritmo di 150 al giorno per impedire che il contagio si allarghi in luoghi pericolosissimi per la presenza di tanti anziani debilitati e non autosufficienti.
Nel frattempo all'istituto Trento di Vicenza sono già una quindicina gli anziani positivi. Due di questi sono ricoverati, dieci sono invece risultati negativi e uno dovrà ripetere il tampone. Sono positivi, dice Ipab, anche due dipendenti, su 9 tamponi di cui è giunto l’esito.
«Questa notizia mi ha colpito e preoccupato», dice il sindaco Francesco Rucco. E il perché è presto detto: perché gli anziani sono tra le categorie più fragili e perché «le case di riposto sono i luoghi più a rischio per il coronavirus». Ma il sindaco assicura: «Ipab e Ulss stanno lavorando per contenere al massimo la diffusione e ho avuto assicurazioni sul rigido rispetto dei protocolli regionali».
Adesso gli anziani positivi si trovano in un’area dedicata, separata rispetto agli altri ospiti.