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Vicenza

Caracol, i vandali colpiscono di notte: «Non ci intimidiscono»

Porta forzata, bottiglie rubate e poi scagliate contro la facciata. La denuncia: «Forse c’è chi festeggia così i risultati delle elezioni»

«Strane coincidenze e strani festeggiamenti nella notte della vittoria elettorale della Meloni». È stato questo il primo pensiero di Francesco Pavin del Caracol Olol Jackson quando, ieri mattina, ha scoperto che la sede dell’associazione di viale Crispi era stata presa di mira da vandali. Ancora. Perché solo due anni fa era già stata oggetto di un attacco.

Caracol, porta forzata e adesivi fascisti

«Al nostro arrivo alle 6 - ha spiegato - abbiamo trovato una bottiglia rotta davanti al portone di ingresso, adesivi fascisti e la porta d’ingresso forzata». Dall’interno dell’osteria sparite delle bottiglie, alcune poi scagliate contro l’ingresso. È stato dato l’allarme ed è intervenuta la Scientifica. 
«Balordi» «Sia chiaro, non gridiamo all’attacco organizzato, qui non c’è nessuna dimensione strutturata e organizzata - ha aggiunto Pavin - questo se possibile è ancora più grave perché ci dà la misura del clima che respireremo nei prossimi mesi. C’è chi si sente legittimato a “festeggiare” così la vittoria del blocco più di destra in Italia nel dopoguerra. Non ci sentiamo intimiditi, non siamo spaventati, quello che è successo è la cartina di tornasole di un clima nel Paese. Come sempre lotteremo per la difesa degli spazi di democrazia e da qua ai prossimi mesi le battaglie si faranno sempre più importanti e noi le vivremo in prima fila». «Qui siamo e qui saremo, ai nostri posti ci troverete» aggiunge ancora Pavin ricordando l’appuntamento Reset_Fest dal 30 di settembre, «per dare l’immagine di una comunità che non si fa intimidire e lotta per i diritti».

Non era la prima volta dei vandali al Caracol

«Luoghi come il Caracol sono già stati colpiti con il fuoco fascista, lo ricordiamo, dopo che il comune di Vicenza ha ritirato la clausola antifascista, ma saranno, senza arretrare di un centimetro, presidi antifascisti e antirazzisti del territorio, senza paura» conclude. Due anni fa un assalto notturno era stato messo a segno in viale Crispi: uno striscione dato alle fiamme, una parte di pensilina bruciata e un citofono divelto. L’autore aveva inoltre inciso un simbolo fascista sulla porta di ingresso in legno e, soprattutto, lasciato davanti alla sede, sull’asfalto, forse di proposito, una finta molotov: una bottiglietta di plastica riempita con liquido infiammabile e con un pezzo di stoffa. Sul finto ordigno, che non poteva esplodere in alcun modo, c’era un adesivo con l’aquila e il motto fascista “Boia chi molla”.

Il primo episodio opera di una persona disturbata

Al termine delle indagini la polizia aveva individuato un uomo di 32 anni, in cura per disturbi psichiatrici, già noto alle forze dell’ordine, residente nella stessa via e già denunciato pochi giorni dopo l’incursione perché girava per strada con una pistola scacciacani.
Dopo l’episodio dura la reazione di Coalizione Civica. «Il Caracol è un posto che dovrebbe essere un vanto per tutta la città - ha sottolineato il direttivo -. Invece ieri sera ha subìto un vile attacco dal sapore fascista. A quanto risulta infatti, un manipolo di persone, probabilmente ebbre per il risultato elettorale, avrebbe sfondato la porta e fatto danni al bar all'interno del locale. Esprimiamo solidarietà al Caracol, insieme a una forte preoccupazione per un'escalation squadrista che non può appartenere in alcun modo alla nostra città».

Solidarietà anche dalle sezioni Anpi: «Questo clima di crescente violenza è intollerabile in una città come Vicenza, medaglia d'oro al valor militare per la Resistenza e uno sfregio allo spirito antifascista che l'ha contraddistinta. Purtroppo episodi di questo tipo in città sono frequenti: l’ultimo solo un giorno prima».

Claudia Milani Vicenzi

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