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Vicenza

Cantieri per 9 anni e due “villaggi Tav” per 500 lavoratori

Un cantiere lungo oltre tremila giorni, o se si preferisce 108 mesi, o ancora quasi 9 anni. La sostanza non cambia. Tanto è il tempo stimato per portare a termine i lavori del secondo lotto funzionale della linea alta velocità/alta capacità Verona-Padova, il cosiddetto “Attraversamento Vicenza”, il cui progetto definitivo è ora al vaglio del Comune. Un tratto di 6,2 chilometri che parte da Altavilla per arrivare all’uscita della stazione ferroviaria, subito dopo l’attraversamento del Retrone. Una proiezione per ora, perché come si legge sulla documentazione consegnata da Rfi e dal consorzio IricavDue al Comune «i 108 mesi attualmente previsti non tengono in considerazione l’impatto temporale che le interferenze relative alle attività del LF1 (lotto funzionale 1, da Verona alle porte della città, ndr) potrebbero avere» sul lotto due. Ancor più nel dettaglio, si parla di 3.240 giorni «dalla sottoscrizione dell’atto integrativo tra il Consorzio Iricav Due e Rfi, ma sia la durata che la data di sottoscrizione non sono al momento definite contrattualmente e in particolare la durata potrebbe essere modificata». L’arco temporale comprende la realizzazione delle opere propedeutiche all’avvio dei lavori; delle opere civili lungo la linea e la stazione; armamento e impianti tecnologici e lavorazioni al bivio Altavilla. Per ragioni anche di sicurezza, «le attività di costruzione della linea ferroviaria saranno svolte prevalentemente in regime di interruzione notturna totale del traffico con tolta tensione». Con una specifica: «Il valore massimo di interruzione della circolazione ferroviaria nella tratta Altavilla-Vicenza - si legge - è considerato pari a 5 ore di interruzione notturna di linea per 5 notti a settimana», mentre per alcune lavorazioni specifiche, come demolizioni cavalcaferrovia, realizzazione plinti, riconfigurazione impianti tecnologici, «saranno necessarie interruzioni più lunghe anche, ove occorra, nella notte di sabato/domenica».
Lavorazioni che saranno accompagnate dalla presenza di due Campi Base, ossia due aree dove verranno allestiti uffici ma anche alloggi per le persone impiegate nel cantiere, per un totale di quasi 500 unità abitative. Si tratta di una sorta di “villaggi” allestiti in due diverse aree: il Campo Base 1 in viale Camisano, nella zona est della città, con una superficie di circa 27.565 metri quadri, e il Campo base 2 ad Altavilla, 23 mila metri quadri, con ingresso da via Olmo, lungo la Regionale 11. In entrambi i siti è prevista come mitigazione una duna inverdita alta tre metri lungo il perimetro dell’area di cantiere, con ripristino al momento della smobilitazione. In ciascuna area si prevedono 240 unità abitative con strutture prefabbricate, conformi agli standard di legge, a servizio di 180 operai e 60 amministrativi. Sono dunque almeno 360 le persone impiegate direttamente nelle squadre di cantiere, cui si aggiungeranno maestranze legate ad altre mansioni, come il trasporto del materiale. 
Ogni Campo base, da disposizioni, dovrà prevedere laboratori per la verifica «tempestiva» della qualità dei materiali, mensa, dormitori per il personale amministrativo, dormitori per gli operai, campo sportivo polivalente con spogliatoi e servizi, un’area per la raccolta differenziata dei rifiuti e lavanderia, mentre come servizi generali devono essere previsti infermeria, guardiania, cabina elettrica e gruppo elettrogeno, accumulo e rilancio rete idropotabile, rete dell’irrigazione e rete antincendio, pozzo, depurazione acqua e parcheggi. «Nel cantiere base - si precisa ancora - saranno ubicate tutte le strutture necessarie per le attività di direzione, gestione amministrativa e di responsabilità del controllo qualità del tratto costruttivo; inoltre saranno previsti uffici per il personale della direzione lavori e dell’alta sorveglianza». 

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Alessia Zorzan

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