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Vicenza

Campo di cannabis legale saccheggiato e distrutto

Sette mesi di lavoro spazzati via in una notte. Il campo di cannabis legale di cui l’imprenditore Nicola Fortunato di Biosintesi si prendeva cura da marzo tra Sant’Agostino e i Ferrovieri, vicino all’autostrada, è stato saccheggiato e distrutto solo poche ore prima della raccolta. Il danno stimato è pari a circa 50 mila euro e c’è da vedere se l’anno prossimo il gioco varrà ancora la candela.
«Ho fatto un mutuo per acquistare un campo agricolo in città - racconta Fortunato che è entrato nel settore da sei anni con il punto vendita di contra’ Porta santa croce che si occupa di infiorescenze, oli, estratti e altri prodotti a base di Cbd, il cannabidiolo, un metabolita della cannabis sativa - Ho trovato un socio con cui avevo pattuito il pagamento a fine raccolto con i proventi delle vendite e abbiamo iniziato a coltivare la canapa. Era la prima volta per noi e abbiamo avuto il sostegno di molte aziende agricole del territorio che ci hanno voluto dare una mano, fornendoci sia la consulenza, sia prodotti per migliorare la resa della coltivazione». A marzo, quindi, l’avventura è iniziata con l’intenzione di proporre ai clienti dell’avviato shop cittadino un prodotto a chilometro zero controllato in ogni processo, dalla semina alla raccolta: «In base alle nostre possibilità e alla nostra esperienza siamo riusciti a “mettere su” metà del campo, anche un po’ meno. Da marzo ad agosto siamo stati lì tutti i giorni a controllare le piante e a sistemare tutto quello di cui c’era bisogno. Nei giorni scorsi, abbiamo visto che stavamo avendo delle carenze su alcune piante e, quindi, nonostante non tutte fossero arrivate alla giusta maturazione abbiamo deciso di procedere alla raccolta». 
E proprio il giorno stabilito per la “vendemmia” sui generis c’è stata l’amarissima scoperta: «La raccolta della canapa deve essere fatta la mattina molto presto e ci siamo avviati in direzione del campo. Il mio collaboratore è arrivato qualche minuto prima di me e ha iniziato a scrivermi e a chiamarmi disperato perché aveva visto in che condizioni era la nostra coltivazione. Io pensavo stesse scherzando, lo speravo. Invece era tutto vero». Il furto sembra sia stato portato a termine da una mano esperta: «Da quanto abbiamo visto, non sembra proprio che sia stata un’azione fatta da ragazzini perché hanno raccolto e portato via tutte le piante più belle mentre quelle meno mature sono state ripulite e poi tranciate oppure sradicate. Abbiamo chiesto ai nostri “vicini di campo”, ma nessuno ha visto niente anche perché il furto è stato fatto in piena notte. L’impressione è che abbiano attentamente selezionato quello che volevano rubare. Non escludo che ci possano avere controllato fin dall’inizio del processo di coltivazione». I sospetti ci sono ma restano sfumati: «La mano, come detto, è esperta. Sto anche scandagliando i miei contatti social perché, senza dare indicazioni precise, avevo pubblicato diverse storie sul mio campo e qualcuno potrebbe aver capito che le piante erano sul punto di essere raccolte». Fortunato ha presentato una denuncia contro ignoti ai carabinieri e ora sta pensando a come agire in futuro: «Abbiamo contattato diverse assicurazioni ma la legislazione non permette di stipulare polizze come se coltivassimo una vigna, nonostante la nostra sia un’attività legale. La delusione è tanta, anche perché ho perso soldi e i clienti che erano entusiasti sono contrariati. Potrei valutare una recinzione ma sarebbero ulteriori costi difficili da sostenere da solo. Paghiamo le tasse e chiediamo di essere tutelati come tutti gli altri coltivatori»

Karl Zilliken

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