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I rischi della rete

Boiler summer cup: la nuova vergognosa sfida su TikTok. È allarme anche nel Vicentino

Fumogeni ieri in centro a Vicenza per festeggiare la fine della scuola (COLORFOTO/TONIOLO)
Fumogeni ieri in centro a Vicenza per festeggiare la fine della scuola (COLORFOTO/TONIOLO)
Fumogeni ieri in centro a Vicenza per festeggiare la fine della scuola (COLORFOTO/TONIOLO)
Fumogeni ieri in centro a Vicenza per festeggiare la fine della scuola (COLORFOTO/TONIOLO)

La scuola finisce, i rischi della rete aumentano. Almeno per gli adolescenti che non hanno di meglio da fare che sfidarsi al “Boiler summer cup”, nuova ignobile trovata che spopola su TikTok e che consiste nel cercare di rimorchiare in discoteca o in luoghi di ritrovo ragazze sovrappeso (boiler sta per scaldabagno) guadagnando punti a seconda del numero di conquiste.

La challenge la cui partenza è annunciata per il 21 giugno è già diventata tristemente virale, al punto che la polizia postale e delle comunicazioni del Veneto, vista la valenza estremamente negativa del “gioco”, si è messa in contatto con la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Nicoletta Morbioli, che ha subito lanciato l’allarme. In una nota inviata in questi giorni ai presidi delle scuole vicentine del primo e secondo ciclo, Morbioli invita a vigilare sugli alunni per evitare che entrino nel circuito perverso della gara che mette insieme il peggio tra bullismo, body shaming e discriminazione e che con l’estate alle porte e gli studenti a casa potrebbe trovare terreno fertile tra i giovani più fragili e privi di punti di riferimento. Lo fa notare Maria Grazia Vignaga, docente di religione all’istituto industriale Rossi dove sulla “Boiler summer cup” il dibattito è già entrato nel vivo con esiti non troppo incoraggianti. «Ne ho parlato nelle classi terze, tutti conoscevano la sfida, il problema è che i ragazzi tendono a minimizzare dicendo che si tratta ‘solo’ di un gioco a cui non bisogna dare peso eccessivo», spiega Vignaga, facendo notare che «le scuole devono avere il coraggio di aprire una riflessione profonda sul senso del limite che non esiste più tra gli adolescenti». Nel mirino i social, vedi Tik Tok dove la famigerata challenge ha già collezionato video accompagnati da commenti raccapriccianti.

«Tik Tok è un flagello - prosegue l’insegnante del Rossi - perché i ragazzi si nascondono dietro alla community facendosi scudo del fatto di essere in tanti. Gli adulti, insegnanti compresi, vengono etichettati come ‘boomers’ che incarnano mentalità e modi di pensare vecchi e stereotipati. Mi sono scontrata più volte anche in modo piuttosto acceso con i miei alunni, ma non è facile trovare un punto d’incontro. Esempio? Per molti di loro Gianluca Vacchi rappresenta un modello da seguire, perché incarna l’uomo di successo che può di concedersi qualsiasi cosa». «Tik Tok non è l’unico e nemmeno il primo social che imperversa tra le giovani generazioni», interviene Diego Peron, vicepreside del liceo scientifico Quadri, istituto che ha promosso un sondaggio tra circa 3.000 studenti di scuole superiori di Vicenza e dal quale emerge che in termini di utilizzo dopo Whatsapp (97,2%), seguono Instagram (90,4%), YouTube (85,4%) e TikTok (72,5%). «Il problema è che nei ragazzi manca consapevolezza e questo in parte è colpa nostra perché non riusciamo più a dettare le regole», riprende Peron, sottolineando che «le famiglie sono in forte difficoltà e chiedono aiuto alla scuola che dovrebbe colmare i buchi lasciati dall’assenza di comunicazione». Oltre all’utilizzo sconsiderato dei social, le conseguenze delle mancate relazioni si fanno sentire anche a livello di disturbi alimentari, anoressia e bulimia, non a caso alla domanda “se il peso influisce sul modo in cui ti senti”, il 54% degli intervistati ha risposto "sì". «I rapporti con il cibo sono sempre più critici e i disagi in aumento anche a causa della pandemia - conclude il vicepreside - la cartina di tornasole sono le ore durante le quali lo psicologo è a disposizione di studenti, professori e genitori. Se prima erano 70, quest’anno al Quadri sono salite a 120». 

Anna Madron

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