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La storia

Gara di solidarietà per il piccolo Pavle. In dono un robot per camminare

Il bimbo di 5 anni è stato colpito da un'emorragia cerebrale. Grazie a una raccolta fondi ora può contare su un "robot" per la riabilitazione.
In sala Stucchi Pavle, assieme ai genitori e al fratellino, ha provato il dispositivo per la riabilitazione
In sala Stucchi Pavle, assieme ai genitori e al fratellino, ha provato il dispositivo per la riabilitazione
In sala Stucchi Pavle, assieme ai genitori e al fratellino, ha provato il dispositivo per la riabilitazione
In sala Stucchi Pavle, assieme ai genitori e al fratellino, ha provato il dispositivo per la riabilitazione

È un mix di tecnologia, scienza e speranza; arriva dalla Norvegia ed è il regalo che tanti vicentini, e non solo, hanno fatto al piccolo Pavle per aiutarlo a camminare. Un sogno che si realizza grazie a una lunga gara di solidarietà fatta di diverse tappe, molte delle quali in città, tra cui il lo spettacolo "Ciccio Corona, The Doc and friends" andato in scena lo scorso dicembre al teatro Astra e che ha visto l'esibizione della scuola Dna Centro danza e di Ciccio Corona, con il Trio Babata, e Claudio Ronco con musica anni Sessanta. Una serata organizzata dall'associazione "Amici del rene" in collaborazione con l'assessorato alla cultura, che ha permesso di raccogliere 3 mila euro, destinati all'acquisto dell"Innowalk", un sofisticato e prezioso macchinario del valore di 16 mila euro utile per abituare le persone con disabilità fisiche al movimento delle gambe, con l'obiettivo di aiutarle ad arrivare a camminare autonomamente.

La storia di Pavle, 5 anni

Pavle, 5 anni e mezzo, sorride nel momento in cui prende posto nel "robottino" che lo aiuterà a fare esercizio e fisioterapia a casa, in modo da ottimizzare i risultati che già sta ottenendo con i cicli di riabilitazione cui si sottopone quattro volte all'anno a Poznan, in Polonia. Esercizi che potrà ora svolgere ogni giorno, con fiducia, costanza e determinazione, doti che non mancano né a lui, né al papà Sasa, alla mamma Jelena e al fratellino di otto anni che non lo perde di vista un attimo, spronandolo e aiutandolo.

La strada è lunga e per nulla semplice, ma le braccia che sorreggono la famiglia Gravilovic sono tante, tra cui quelle di Marta Supel, che ha preso a cuore la storia di Pavle e si è impegnata nell'organizzazione di varie occasioni di solidarietà, anche fuori provincia.

Originari della Serbia ma in Italia da molti anni, Sasa e Jelena hanno sempre vissuto a Vicenza. Il matrimonio, il primo figlio e una seconda gravidanza, con Pavle però che ha fretta di nascere e vede la luce a 25 settimane. Bimbo "piuma", non arriva nemmeno al chilo, ma non molla. A due mesi dalla nascita, tuttavia, un'emorragia cerebrale complica l'intero quadro, causandogli un danno alla corteccia motoria, ma lasciando miracolosamente illese le capacità cognitive. «Non abbiamo mai pensato che non potesse farcela - ricorda il papà - abbiamo sempre avuto grande fiducia e anche all'ospedale sono stati fantastici. Quando Pavle è stato dimesso, hanno tutti pianto per la commozione».

Un "robottino" lo aiuterà a camminare

E commosse, ieri, lo erano anche tutte le persone che hanno assistito alla presentazione del macchinario in sala Stucchi, tra cui il sindaco Francesco Rucco, l'assessore alla cultura Simona Siotto, il professore Claudio Ronco, direttore dell'Unità operativa di nefrologia, dialisi e trapianto dell'ospedale San Bortolo e dell'Irriv, Ciccio Corona e le insegnanti della scuola Dna Centro danza.

«Quando ci è stato proposto di sostenere questo progetto - le parole di Rucco e Siotto - abbiamo immediatamente aderito perché abbiamo colto il sincero spirito di comunità che univa la famiglia di Pavle, gli amici e gli organizzatori, nel segno della musica e della danza».

«Noi lottiamo ogni giorno, con molti sacrifici - ha detto Sasa, ringraziando tutti per il sostegno ricevuto - e l'affetto di chi ci ha aperto il suo cuore senza conoscerci è un sostegno importante. Per una famiglia anche un abbraccio e un sorriso contano molto per andare avanti». Ronco, dopo aver evidenziato «il grande lavoro di squadra che è stato fatto», ha consegnato alla famiglia una donazione di mille euro «da parte di una nonna che vuole restare anonima». 

Alessia Zorzan

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