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Vicenza

Assale il confessore e urla frasi blasfeme, paura tra i fedeli: i frati la esorcizzano

Il movimentato episodio è avvenuto domenica a Monte Berico (Colorfoto)
Il movimentato episodio è avvenuto domenica a Monte Berico (Colorfoto)
Il movimentato episodio è avvenuto domenica a Monte Berico (Colorfoto)
Il movimentato episodio è avvenuto domenica a Monte Berico (Colorfoto)

La quiete e il silenzio della penitenzieria del Santuario che vengono squarciati all’improvviso dalle urla e dalle imprecazioni di una ragazza. L’aggressione a un padre confessore, che viene subito soccorso dai confratelli. La fuga dei fedeli, terrorizzati, mentre la sala viene sbarrata dall’interno. E l’arrivo delle forze dell’ordine e di un’ambulanza del Suem. Domenica, la basilica di Monte Berico è stata teatro di un difficile esorcismo che ha tenuti impegnati quattro padri dell’ordine dei Servi di Maria per quasi tutta la giornata. Al termine del rito, ripetuto diverse volte per ore, la presunta indemoniata, una giovane di fuori provincia, è svenuta. E la sua famiglia l’ha potuta riportare a casa.

 

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La confessione Secondo quanto è stato possibile ricostruire, da tempo la ragazza aveva cominciato a comportarsi in modo singolare. Il padre era convinto che soffrisse di un problema di natura psichiatrica. La madre, però, aveva deciso di rivolgersi a un prete della sua parrocchia perché sospettava che dietro ai comportamenti violenti e alle frasi blasfeme pronunciate dalla figlia, che non aveva mai mostrato prima segni di squilibrio, ci potesse essere un’influenza demoniaca. Per questo motivo, domenica la madre l’ha portata al santuario di Monte Berico per farle fare la confessione. Assieme a loro c’era anche il fratello della ragazza. Quest’ultima, attorno alle 11, ha messo piede nel confessionale e la situazione è immediatamente degenerata. Sempre in base agli elementi raccolti attraverso alcune testimonianze, la giovane è saltata addosso al religioso e ha iniziato a bestemmiare. Alcuni dei presenti l’avrebbero sentita esprimersi in diverse lingue, tra le quali il latino. «È stato spaventoso, orribile, - racconta una fedele - anche perché alternava tre voci diverse». 

L’allarme All’interno della penitenzieria si è scatenato il panico tra chi era in attesa di fare la confessione o l’aveva terminata da poco. Il confessore aggredito dalla ragazza ha immediatamente chiesto l’aiuto di padre Giuseppe Bernardi, l’esorcista di Monte Berico, che è subito accorso assieme a padre Carlo Rossato, il priore, e ad altri due confratelli. Questi ultimi hanno fatto uscire tutti dalla grande sala e hanno chiuso la porta. I frati avrebbero dunque ravvisato la presenza del demonio nella ragazza e sono cominciate le preghiere di esorcismo, mentre molti dei fedeli hanno cominciato a pregare nel piazzale, spaventati dalle urla provenivano dall’interno. Qualcuno ha deciso di contattare i centralini della questura, della polizia locale e del Suem e a Monte Berico si sono presentate due pattuglie e un’ambulanza. Agenti e soccorritori sono però rimasti fuori dalla penitenzieria.

Le preghiere Il rito di esorcismo sarebbe stato particolarmente complicato. Tant’è che padre Rossato e padre Bernardi hanno contattato alcuni esorcisti di altre diocesi italiane affinché dessero manforte a distanza con le loro preghiere. Nonostante gli sforzi dei religiosi, la giovane non dava alcun cenno di calmarsi. Anzi. Correva da una parte all’altra della penitenzieria e saltava sui mobili, continuando a gridare a squarciagola frasi blasfeme in italiano e in altre lingue. Avrebbe inoltre tentato di aggredire i religiosi che cercavano di tranquillizzarla e se la sarebbe presa anche con la madre, alla quale avrebbe rifilato uno schiaffo. Per immobilizzarla ci sono volute quattro persone. 

La svolta I quattro frati dell’ordine dei Servi di Maria hanno ripetuto le preghiere più e più volte. Poi, attorno alle 20.30, la svolta. La ragazza, stremata, si è addormentata di colpo. Secondo i religiosi, il rito avrebbe dunque avuto successo. A quel punto, la giovane è stata caricata sull’auto della madre e la famiglia è tornata a casa. 

Valentino Gonzato

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