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L'inchiesta

Appalti per le mense negli ospedali veneti: cinque vicentini a giudizio. «Turbativa d'asta»

A processo i vertici di Serenissima Ristorazione e di Euroristorazione. Stralciate invece dal troncone principale le posizioni di Mantoan e Simionato.

Il giudice per l’udienza del tribunale di Padova, Claudio Marassi, accogliendo la richiesta formulata dal pubblico ministero Silvia Golin, ieri mattina (mercoledì 1 febbraio), ha disposto il rinvio a giudizio di cinque persone nell’ambito della maxi inchiesta legata alle presunte irregolarità nelle gare d’appalto che hanno assegnato il servizio di ristorazione negli ospedali del Veneto: valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. 

I cinque indagati

Davanti al giudice (il suo nome e la data di inizio del dibattimento saranno oggetto di una nuova udienza, mercoledì prossimo, poiché ieri il server del computer del tribunale è andato in crash) accusati di turbativa d’asta finiranno il presidente di Serenissima Ristorazione, Mario Putin assieme al figlio Tommaso e all’amministratore delegato della società, Flavio Massimiliano Faggion, difesi dagli avvocati Carlo Augenti e Andrea Capuzzo; ma a dibattimento ci sono pure i vertici di un’altra impresa, la Euroristorazione: il presidente Giuliano Ongaro e l’amministratore delegato Ernesto Garbin. In questo caso gli imputati sono difesi dagli avvocati Augenti, Capuzzo, Nicola Guerra e Francesco Cibotto.

Le posizioni di Mantoan e Simionato

Nel corso della preliminare il gip Marassi ha invece stralciato, dal troncone principale, il ramo d’inchiesta legato all’ex dg della Sanità veneta, Domenico Mantoan, all’ex dg di Azienda Zero, ora al vertice dell’Usl di Rovigo, Patrizia Simionato, e ad Alessandra Stefani, dipendente dell’Usl di Vicenza in distacco alla «Fondazione scuola formazione di sanità pubblica». Secondo la procura Mantoan e la Simionato avrebbero tratto profitto dalle loro posizioni per corrispondere un contributo «aggiuntivo e non motivato», secondo il pm Golin, di 20 mila euro alla Fondazione. Insomma, per l’accusa si tratterebbe di un favore che Mantoan avrebbe fatto alla Stefani. Per gli indagati, difesi dagli avvocati Piero Longo, Anna Desiderio, Luisa Fiorentino e Alessandro Moscatelli la nuova udienza preliminare è stata fissata il 29 marzo. «Lo stralcio della posizione della mia assistita dimostra, ancor prima che inizi il processo come, in ordine alla gara, la dottoressa si sia sempre comportata in modo cristallino, l’accertamento di quei fatti quindi non la riguarda - commenta l’avvocato Moscatelli, difensore di Patrizia Simionato - Quando questa e le altre vicende che la riguardano termineranno, verrà dimostrato come la dottoressa Simionato sia stata e sia un dirigente pubblico da prendere a esempio». 

L’appalto e l’accusa

I fari della procura, che ha realizzato un’inchiesta con numeri monstre: si parla di oltre 40 cd di intercettazioni e di otto faldoni con più di 10 mila pagine, si sono accesi sulle procedure di gara che sarebbero state adottate nel 2020 per ottenere l’appalto per le mense degli ospedali veneti. La Regione aveva inserito nel capitolato un vincolo per l’aggiudicazione massima di tre lotti: Serenissima si è aggiudicata quelli per gli ospedali di Padova, Rovigo e Venezia; mentre quelli di Vicenza e Treviso sono andati appannaggio di Euroristorazione le cui quote sono in mano a una società controllata dalla stessa Serenissima. Ecco, secondo il sostituto procuratore Golin, le due imprese si sarebbero messe d’accordo e concordato le offerte per poi invece dichiarare il falso sostenendo di averle formulate in autonomia. Da qui l’accusa di turbativa d’asta. Altri due capi di imputazione formulati dalla procura nei confronti di quattro dei cinque indagati nel filone principale d’inchiesta riguardano una presunta truffa all’Inps legata alle posizioni di alcuni dipendenti delle due società. Truffa che sarebbe stata commessa a Vicenza e per questo motivo gli atti finiranno quindi alla nostra procura. In questo caso, per il reato di truffa, è prevista la citazione diretta a giudizio senza dunque transitare per l’udienza preliminare. Udienza preliminare, nel corso della quale, ieri mattina, si sono costituite parti civili contro Serenissima Ristorazione sia l’Avvocatura regionale, per la Regione, sia l’Azienda Zero, rappresentata dall’avvocato Enrico Ambrosetti. Anche perché tra le conseguenze che potrebbe portare il rinvio a giudizio disposto dal gup Marassi e il conseguente processo che si aprirà nei prossimi mesi potrebbe esserci anche quello dell’auto annullamento della gara di appalto per le mense ospedaliere che la procura ritiene essere irregolare. Accusa che invece respinge seccamente l’avvocato Augenti: «Per noi non esiste proprio il reato per come ci viene contestato». Tradotto «non c’è stato alcun accordo» tra Serenissima ed Euroristorazione. 
«Le due società - riprende il legale - hanno una loro autonomia gestionale anche se c’è una partecipazione di Serenissima in Euroristorazione». Se sarà così ora lo accerterà il processo.

Matteo Bernardini

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