<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Scocca l'ora di Amazon. Ma i nuovi dipendenti vengono dal Padovano

«Dicci perché, mostraci come; guarda da dove vieni e dove sei ora». Sono alcuni versi della canzone ironica che il comico statunitense Bo Burnham ha dedicato a Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, che ha monopolizzato i social per settimane. Bene, tra qualche giorno anche Vicenza potrà tastare concretamente la presenza di Bezos, dopo l’apertura del nuovo centro logistico in viale della Serenissima.
L’avvio di questo centro, di quello di Dese nel Veneziano e di quello di Treviso accompagnano il Veneto in una nuova era per il settore dei trasporti. Una “new wave” che rischia di iniziare con il piede sbagliato: una lettera di trasferimento è stata recapitata a 160 dei 400 autisti impiegati nel centro logistico di Vigonza, nel Padovano, con la comunicazione del trasferimento nei poli di Vicenza e Dese.

Immediato l’intervento dei sindacati che hanno chiesto a Assoespressi, l’associazione nazionale dei corrieri espressi, ultimo miglio e e-commerce, di congelare i trasferimenti. Se la risposta dovesse essere negativa, i sindacati sono pronti alla mobilitazione.

«Amazon sta aprendo due poli tra Vicenza e Dese - spiega Samuela Benvegnù di Uil Trasporti - Non si capisce perché sia così semplice per questa entità aprire aziende. Va bene perché sono posti di lavoro ma come li gestiscono è un altro discorso. C’è un tavolo nazionale che ha sottoscritto un accordo con Amazon dopo tutte le proteste anche per le modalità con cui vengono gestite le relazioni industriali. In Veneto c’è una vertenza aperta con le società che gestiscono i lavoratori indiretti di Amazon. È stato un tavolo con diversi incontri e che è stato poi affiancato a un tavolo nazionale. La questione sta procedendo su due binari, quello nazionale e quello sul territorio, la stiamo gestendo già da un po’. Inizialmente non sono state coinvolte le parti sociali ma è arrivata una lettera di trasferimento. Abbiamo chiesto un incontro in cui abbiamo avanzato le richieste precise che riguardano la salvaguardia dei lavoratori, che non sono pacchi ma persone, e non possono essere gestiti solo dal punto di vista commerciale. Se riusciremo ad avere un tavolo di confronto civile con il rispetto delle parti, che apre a una prospettiva diversa con la circolazione del personale anche inter-azienda, bene. Altrimenti siamo pronti alla mobilitazione. Vogliamo che i lavoratori possano avere una parte attiva, perché non è possibile sradicarli da una situazione famigliare stabile e da un sito aperto da qualche anno. Lavoriamo con una posizione unitaria su tutti i territori e con tutte le sigle». Giovanni Mannozzi di Fit Cisl spiega: «So che c’è una ditta che sta facendo pratica a Verona e che dovrebbe partire a Vicenza nei prossimi giorni con una quarantina di lavoratori. L’apertura di un centro Amazon che porta lavoro è positiva anche perché è stato firmato un contratto quadro da cui partire. Tutti questi driver fanno parte di ditte che organizzano il lavoro. Bisognerà delineare un accordo per regolare tutti gli istituti contrattuali, come le indennità di trasferta, le giornate pagate anche in assenza di merce da consegnare ma anche aprire un dibattito sulle richieste di deroghe che queste aziende hanno avanzato. Sono tutte start-up - conclude Mannozzi - che hanno richiesto in via sperimentale deroghe sul numero di tempi determinati e part time». Da parte sua, Assoespressi preferisce non intervenire sulla questione, rimandando direttamente ad Amazon. Il colosso di Seattle, contattato, non ha risposto.
L’amministrazione comunale di Vicenza si astiene da qualsiasi commento circa le politiche attuate da un’azienda privata come Amazon in materia di rapporti di lavoro: «Avevamo un problema relativo all’abbandono di un’area degradata in cui c’erano anche opere da completare come la strada - ricorda il sindaco Francesco Rucco - Il progetto che ci è stato proposto prevede costruzioni moderne, tecnologiche e rispettose dell’ambiente. Anche molti dei mezzi utilizzati saranno elettrici e ci saranno anche numerose colonnine di ricarica e un parcheggio pubblico. Insomma, abbiamo agito seguendo la logica di rigenerare un’area. Poi, sì, ci avevano parlato di assunzioni - ammette il primo cittadino - ma non possiamo entrare nel merito delle politiche aziendali da parte di un privato».

 

Karl Zilliken

Suggerimenti