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Allerta maltempo

Alto Vicentino
Pioggia, frane
e strade chiuse

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Pedemonte, frazione di Carotte (foto Facebook Edo El Costabeber)
Pedemonte, frazione di Carotte (foto Facebook Edo El Costabeber)
Valdastico, maltempo (DEGLI ORTI)

VICENZA. ORE 18 Aggiornamento strade chiuse: SP 350 a Monte di Pedescala verso Trento, SP 85 Pedemonte, SP 81 Posina, SP 46 Pasubio da località Ponte Verde verso Trento. A Posina evacuate otto persone da Contrà Doppio.

 

A Torri di Quartesolo, a causa allerta meteo prevista per le prossime ore e con i dati in possesso, sono state attivate le procedure per il montaggio delle paratie di sicurezza sul ponte Tesina, in via Roma, con la conseguente impossibilità di passaggio sul ponte stesso.

 

ORE 17 Rimane critica la situazione in tutto l'Alto Vicentino: le abbondanti piogge che scendono ormai senza sosta da ieri sera hanno provocato frane, smottamenti e allagamenti in diverse zone. Frana e strada interrotta in Val del Pruche a Posina, così come nella frazione di Carotte a Pedemonte (GUARDA IL VIDEO)situazioni critiche sono segnalate anche in territorio comunale di Valli del Pasubio. A Valdastico chiusa anche la strada provinciale 350 per Trento (GUARDA IL VIDEO). Sotto osservazione i corsi d'acqua principali come l'Astico, il Leogra, il Posina e il Timonchio, ma anche torrenti e canali. 

 

Per quanto riguarda l'est vicentino riflettori puntati sul fiume Tesina. La Protezione civile di Torri di Quartesolo è pronta a montare il “piccolo Mose” se le precipitazioni dovessero peggiorare. Si tratta di un sistema di paratie da montare alle due teste del ponte sul Tesina, in via Roma, per impedire al corso d’acqua di esondare. «Siamo pronti, la situazione è simile a quella del 2010 e non è confortante» afferma il sindaco Ernesto Ferretto. Al momento la viabilità non è stata interrotta, ma in caso di montaggio delle paratie via Roma verrà chiusa.

 

Nel frattempo il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile ha decretato fino alle 24 di martedì allerta rossa sull'intero territorio delle province di Belluno, Treviso, Venezia, Padova e Vicenza, e allerta arancione (un grado più bassa) a Verona e Rovigo.

 

 

ORE 12.50 I bacini di laminazione di Trissino, Caldogno e Colombaretta, realizzati dopo l’alluvione del 2010 in provincia di Vicenza, sono pronti ad essere attivati immediatamente in caso di necessità.

La notizia anticipata da Il Giornale di Vicenza è stata confermata nel corso dei lavori dell’Unità di Crisi, istituita in Veneto per seguire l’andamento dell’ondata di maltempo che si prevede insisterà fino a tutta la notte di lunedì e le prime ore di martedì. Si tratta, per ora, della definizione di iniziative di prevenzione ma, come ha riferito il meteorologo Marco Monai, del Centro regionale di Teolo (Padova), «siamo di fronte a un evento di importanza primaria, con condizioni simili a quelle che determinarono le alluvioni degli scorsi anni».

L’assessore alla Protezione civile Giampaolo Bottacin ha annunciato di aver «alzato la guardia ai massimi livelli possibili, e stiamo valutando l’ipotesi, prevista dalla nuova legge nazionale di settore, di chiedere la mobilitazione della Protezione Civile Nazionale».

 

Al momento le maggiori criticità si rilevano nell'Alto Vicentino, con 180 millimetri già caduti, e nelle Dolomiti meridionali, con accumuli tra 220 e 260 millimetri. Desta preoccupazione la situazione a San Michele al Tagliamento, dove l’idrometro ha raggiunto i 2 metri rispetto a una soglia massima di tre. Ulteriore problema, il mare Adriatico, che non sta ricevendo le portate d’acqua dai fiumi.

 

Questa mattina intorno alle 9.30 è stato chiuso il Ponte degli Alpini a Bassano. Lo stop ai pedoni è scattato dopo che il Brenta ha superato la soglia idrometrica, abbassata cautelativamente a 150 metricubi al secondo, corrispondente all’altezza del fiume di 1,55 metri.

 

Per quanto riguarda la città di Vicenza l’ultimo modello previsionale diffuso dalla Regione Veneto prevede per oggi (domenica 28 ottobre) verso le 18 un picco nel livello del Bacchiglione che non toccherà i 3,10 metri  a Ponte degli Angeli.

La vera piena dovrebbe arrivare tra la mezzanotte di domani (lunedì 29) e le primissime ore di dopodomani (martedì 30) quando a Ponte degli Angeli il livello supererà presumibilmente quota 4,60 metri (preallarme) senza però raggiungere il livello di allarme dei 5,40 metri. La piena dovrebbe infatti assestarsi sui 5,10 metri con portata non superiore ai 230 metri cubi al secondo in ingresso in città.

«Viste le previsioni – dichiara il sindaco Francesco Rucco -  abbiamo dichiarato lo stato di attenzione e stiamo attivando tutte le azioni previste in questa fase. E’ importante che i cittadini, che in questo momento non percepiscono la reale portata del fenomeno perché in città piove ancora poco e il livello dei fiumi è basso, si tengano informati, consultando sito e social comunali. Ricordo soprattutto la possibilità di iscriversi all’SMS di emergenza, mandando un messaggio con il proprio nome, cognome e indirizzo al numero 3927338475. Invito in particolare chi vive o ha attività in zone a tradizionalmente a rischio allagamenti a cominciare a prevedere spostamenti di auto e beni da cantine e garage sotterranei».

 

ORE 6 Piove e pioverà molto. Secondo le previsioni di Arpav fino a martedì mattina ci saranno «precipitazioni estese sulle zone centro settentrionali», recita il bollettino delle 16 di ieri. In particolare, «in montagna e sulla pedemontana i quantitativi saranno abbondanti ed elevati come dato complessivo: massimi anche di 250-350 millimetri, localmente oltre i 400 millimetri».

 

Numeri che presi singolarmente possono dire poco, ma che se vengono paragonati a quanto accaduto in quel tragico primo novembre 2010 rendono l’idea: «Dal 31 ottobre al 2 novembre di quell’anno - si legge nell’archivio Arpav - sono stati superati i 300 millimetri di pioggia, con punte massime anche superiori a 500 millimetri». Ecco perché enti locali e istituzioni mantengono il massimo livello di attenzione; il Centro funzionale decentrato della Regione, alle 14 di ieri, è passato dal codice arancione al codice rosso per quanto riguarda la zona di Vicenza (Bacino B): il che vuol dire “stato di allarme”.

 

Fiumi e rogge preoccupano; tant’è che le macchine del Genio civile e del Consorzio di bonifica si sono messe in moto per predisporre, per la prima volta, l’utilizzo dei bacini di laminazione di Caldogno e di Trissino. «Le precipitazioni - recita il bollettino del Centro funzionale decentrato - potranno determinare incrementi significativi dei livelli dei principali corsi d’acqua». E gli occhi, ovviamente, sono puntati sul Bacchiglione. Secondo il report di simulazione effettuata dal modello “Amico” dell’autorità di bacino, la portata toccherà nella notte tra lunedì e martedì il punto massimo: 5 metri all’una.

 

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