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Enti locali in crisi

Allarme dei Comuni: 100 in Veneto a caccia di personale. Dal Vicentino: «Rischiamo il collasso»

Un'emergenza che sta colpendo soprattutto i centri più piccoli che già avevano pochi dipendenti. Si cercano operai e tecnici.
Uffici vuoti: nei piccoli Comuni una situazione che sta diventando normale
Uffici vuoti: nei piccoli Comuni una situazione che sta diventando normale
Uffici vuoti: nei piccoli Comuni una situazione che sta diventando normale
Uffici vuoti: nei piccoli Comuni una situazione che sta diventando normale

Le incombenze e i carichi di lavoro aumentano, ma il personale è sempre più ridotto all'osso. E nella maggior parte dei casi, non è possibile rimpolpare l'organico. In più Bonus 110 per cento e Pnrr si accompagnano a rendicontazioni da compilare senza la minima sbavatura e a progetti da redigere con scadenze ravvicinate. Una corsa contro il tempo. È la situazione che sta interessando molti Comuni vicentini, piccoli ma non solo.

Un centinaio di Comuni cercano personale

Sono un centinaio i Comuni del Veneto che hanno avviato una ricerca per il reclutamento di personale con il concorso Asmel (Associazione sussidiarietà e modernizzazione enti locali) pubblicato in Gazzetta ufficiale. Molti i profili richiesti: si va dall'operaio, al segretario comunale, all'esperto tecnico nelle tematiche del Pnrr. Possono parteciparvi sia laureati che diplomati e operai specializzati. C'è tempo fino al 22 marzo per candidarsi. Chi sarà incluso negli elenchi, precisa una nota di Asmel, vi resterà per tre anni, o comunque fino all'assunzione a tempo indeterminato. I singoli enti locali interessati possono assumere in sole 5 settimane chiamando gli iscritti negli elenchi tramite interpello e svolgendo una sola prova selettiva.il nuovo bando.

Il concorso Asmel ha come capofila il Comune di Pianezze

Tra gli enti aderenti, con capofila il Comune di Pianezza, vi sono Cerea, Romano D'Ezzelino, Marostica, Costabissara, Agna e Villanova Marchesana e molti altri. Obiettivo del maxi concorso è anche quello di integrare gli elenchi dei profili banditi nel 2022 e messi a disposizione delle esigenze dei 4mila enti locali soci di Asmel. 

Nel Vicentino

Pensionamenti, mobilità e altri fattori stanno di fatto svuotando gli uffici municipali, senza che dall'altra parte ci sia la possibilità di sostituire le figure in uscita. Uno scenario che rischia di ripercuotersi sui servizi al cittadino. I sindaci, ormai, sono esasperati. «La situazione è disastrosa - conferma il primo cittadino di Fara Vicentino Maria Teresa Sperotto -. Ho dovuto spostare una dipendente dall'ufficio tributi e ragioneria all'ufficio anagrafe. All'ufficio tecnico serve nuovo personale perché un'impiegata è andata via, ma non posso assumere subito perché, come previsto dalla norma, prima devo attendere sei mesi e un giorno. Potrei prendere qualcuno a tempo determinato, ma dovrei quindi formare una persona che poi, magari, potrebbe scegliere di andare via».

Il sindaco di Fara Vicentino

È un intricato gioco di incastri, complicato ulteriormente dalle ultime novità in ambito amministrativo. «Ad aggravare il tutto sono arrivati il Superbonus, che ha intasato gli uffici per la documentazione, e il Pnrr con le rendicontazioni - continua Sperotto -. Siamo costretti a ricorrere a società private. Se poi risulti aggiudicatario di fondi Pnrr sei vincolato, con tempi stretti per la progettazione e per la rendicontazione, quindi il personale deve lavorare ancora di più e deve preparare documentazione che deve essere vista da esperti che non sono tuoi dipendenti. È davvero una situazione difficile, abbiamo difficoltà enormi per gestirla. Ho chiesto a colleghi di altri comuni se mi danno una mano, ma sono soluzioni tampone. In questo momento ho 11 persone, ma me ne servirebbero almeno 16. Gli operai sono due, l'ufficio tecnico è in condizioni pietose».

Il sindaco di Malo

Il problema non cambia per i comuni di dimensioni più grandi e riguarda soprattutto le figure dell'area tecnica. « Siamo arrivati ad avere 61 dipendenti, mentre il piano di fabbisogno ne prevede 81 - spiega il sindaco di Malo Moreno Marsetti -. Ciò è dovuto ad una politica della precedente amministrazione, in un'ottica di riorganizzazione. Quando non si rimpiazzano le persone che vanno in pensione o in mobilità, però, ci si trova con gli uffici che non hanno abbastanza dipendenti per i servizi al cittadino, quindi si hanno ritardi nelle risposte. Il problema più grosso riguarda le figure tecniche, oggi ne abbiamo bisogno più che mai per rispondere alle segnalazioni e per la progettazione interna, ma sono difficili da trovare, anche perché sono molto ricercate nel privato».

Di fronte a questo scenario, si cercano degli escamotage. «Si può valutare di unire i servizi con un altro Comune - continua Marsetti -. Il nostro responsabile dell'ufficio edilizia, ad esempio, è in convenzione con il Comune di Isola, abbiamo sopperito in questo modo ad una figura mancante. Nel piano del fabbisogno sono previsti altri due tecnici, vedremo come assumerli». Negli ultimi anni, diversi fattori hanno contribuito ad aggravare la situazione.

Il sindaco di Asigliano

«Quota 100 e quota 102 hanno cambiato i piani: gli enti che prevedevano il pensionamento di alcune persone negli anni successivi, di fatto si sono trovati senza personale, è successo anche a noi per tre dipendenti, nell'Unione dei Comuni Basso Vicentino - spiega il sindaco di Asigliano Fabrizio Ceccato -. Poi c'è stato il problema del lockdown, sono stati bloccati i concorsi e gli enti non sono riusciti a sostituire il personale che andava in pensione. Queste carenze ci mettono in difficoltà, in particolare sul fronte della velocità di risposta ai cittadini e dei servizi che siamo in grado di erogare. Dopo un pensionamento, servono i tempi tecnici per fare un concorso e durante questo periodo il posto resta scoperto; così o l'ente è strutturato per far fronte alle incombenze oppure si trova in difficoltà».

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