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La storia

Al pranzo Caritas
la speranza
è il piatto forte

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Gli ospiti dei servizi Caritas al pranzo di Natale
Gli ospiti dei servizi Caritas al pranzo di Natale
Gli ospiti dei servizi Caritas al pranzo di Natale
Gli ospiti dei servizi Caritas al pranzo di Natale

Giuseppe è tra gli esuberi dell'azienda per la quale lavorava dal 1980 e ora, a 53 anni, padre separato, ha perso il conto dei curricula inviati dopo il licenziamento, ma conosce a memoria il numero delle risposte: zero. Giuseppe è ospite della Caritas che si sta prendendo cura di lui, offrendo vitto e alloggio. Per lui e un'altra cinquantina di persone in situazioni di disagio, quella di lunedì è stata una giornata speciale.

Al primo piano delle Gallerie d'Italia - palazzo Leoni Montanari, la sala di Apollo si è trasformata in un salone da ricevimento con le tavole imbandite e un via vai di camerieri (gli allievi dell'Enaip).

Commensali d'eccezione, proprio alcuni utenti dei servizi Caritas, dai centri di ascolto al social housing, dal dormitorio invernale ai gruppi di auto mutuo aiuto. 

Tutti presenti per la tappa conclusiva di "Noi insieme: Natale 2019", progetto nazionale di condivisione e cultura di Intesa Sanpaolo che, a dicembre, con la Caritas Italiana e le Caritas diocesane, ha visto aprire in tutta Italia sedi della banca per offrire pranzi solidali e momenti di intrattenimento per persone in situazione di fragilità. 

 

Giuseppe, di Quinto Vicentino, che ha lavorato per 37 anni come operaio e magazziniere in un'azienda tessile racconta: «Mi hanno licenziato a pochi anni dalla pensione. Con la liquidazione ho saldato i mutui accesi prima di separarmi ma, dopo un po', non sono stato in grado di pagare l'affitto. Ora percepisco un assegno di disoccupazione di 500 euro al mese, ma devo mantenere anche i miei figli di 15, 18 e 20 anni».

 

Giuseppe vive in un appartamento della Caritas e, a breve, inizierà un tirocinio per diventare cuoco: «Spero che questa esperienza mi apra nuove opportunità di lavoro - conclude -. Trovare un'occupazione non è facile alla mia età, ma sono ottimista. Guardo oltre». 

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