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Multiutility

Agsm-Aim, aperta un'inchiesta su false comunicazioni nell'operazione Compago. Testa: «Pronto a mettere a disposizione il mandato»

Pochi giorni fa il Tribunale delle Imprese di Venezia aveva aperto un fascicolo nei confronti dell’attuale ad della società Stefano Quaglino. Ora il livello passa al penale. E il presidente scrive ai sindaci
Federico Testa, presidente Agsm-Aim
Federico Testa, presidente Agsm-Aim
Federico Testa, presidente Agsm-Aim
Federico Testa, presidente Agsm-Aim

Un’inchiesta per false comunicazioni sociali e impedito controllo societario sarebbe stata aperta dalla magistratura, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti qualificate, in relazione all’operazione con la quale Agsm-Aim si apprestava ad acquisire una quota del 35% della utility milanese Compago, poi fermata.

Su questo stesso fronte pochi giorni fa il Tribunale delle Imprese di Venezia, su denuncia del collegio dei sindaci di Agsm, aveva aperto un fascicolo nei confronti dell’attuale ad della società Stefano Quaglino. Ora il livello passa al penale. Sulla base di quelle stesse presunte irregolarità addebitate a Quaglino, la Guardia di Finanza ha avviato un’indagine sfociata in un’inchiesta della magistratura.

Agsm-Aim, controllata dai Comuni di Verona e Vicenza, ha sedi in entrambi i capoluoghi; per ora non è noto quale sia dei due l’ufficio giudiziario che sta procedendo. Le ipotesi coltivate dagli inquirenti riguarderebbero i possibili reati di false comunicazioni sociali e di impedito controllo societario. Allo stato vi sarebbe un solo iscritto nel registro degli indagato. Il Cda della utility si appresta a convocare in via d’urgenza l’assemblea per riferire ai soci - i Comuni di Verona e Vicenza - in merito a questa delicata situazione.

 

Il presidente Testa: «Pronto a mettere a disposizione il mandato»

Il delicato momento societario di Agsm-Aim, l’utility dei Comuni di Verona e Vicenza, è richiamato in una lettera inviata dal presidente Federico Testa ai sindaci delle due città, nella quale il manager - si apprende - si dice pronto a «mettere a disposizione il mandato» se non verrà ritrovata compattezza di intenti nei soci.

Il management di Agsm-Aim è finito sotto la lente della magistratura, civile e penale, per l’ipotesi di irregolarità a carico dell’ad Quaglino, ma anche di false comunicazioni sociali in seguito alla controversa vicenda sulla valutazione delle quote della utility milanese Compago, di cui la società doveva acquisire un 35%.

Nella lettera ai sindaci Tommasi e Rucco, Testa avrebbe rappresentato agli azionisti la delicata situazione in cui è venuta a trovarsi la società, parlando di un «clima e rapporti al vertice» tali da rendere difficoltosa la gestione di Agsm-Aim, e incerto il perseguimento degli obiettivi del piano industriale. Nella missiva, il manager chiede ai due amministratori pubblici «di aiutare l’azienda», sottolineando che qualora lo ritenessero il suo mandato di presidente «è a disposizione».

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