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Il rapporto Istat

Acqua, consumi record: a Vicenza ogni abitante “beve” quasi 300 litri al giorno

È come bere un litro di acqua ogni cinque minuti ininterrottamente per tutto l’anno. “È come”, sia chiaro. Il paragone è necessario per comprendere quanta acqua venga consumata dalle utenze del comune di Vicenza in dodici mesi. Non è poca la quantità di “oro blu” che viene immessa in rete; secondo l’ultimo rapporto “Ambiente urbano” di Istat, pubblicato a fine dicembre e relativo al 2020, dal primo gennaio al 31 dicembre di quello stesso anno, nelle condotte che si trovano nel sottosuolo della città del Palladio sono passati 11,8 milioni di metri cubi. Che tradotto significa: quasi 300 litri al giorno “consumati” a residente. Una quantità in crescita rispetto agli ultimi anni che - dati alla mano diffusi da palazzo Trissino - riportano a nove anni fa. 

Di cosa si tratta Il rapporto “Ambiente urbano” di Istat è la pubblicazione che viene diffusa ogni anno dall’istituto e che mette a confronto i dati ambientali di 109 comuni capoluogo di provincia o città metropolitana ai quali dall’edizione 2020 si è aggiunto, su base volontaria, il Comune di Cesena. «I dati - spiega Istat nella nota metodologica - sono diffusi a livello comunale e consentono di analizzare, nelle diverse componenti, sia la qualità dell’ambiente e dei servizi ambientali in ambito urbano (seguendo la loro evoluzione nel tempo, così come descritta dagli indicatori di pressione e di stato) sia le politiche ambientali delle amministrazioni locali (descritte dagli indicatori di risposta)». Sono sette le macro-aree che vengono ispezionate e scandagliate diffondendo dati e percentuali: verde urbano, rumore, rifiuti urbani, energia, aria, mobilità urbana (vedi a lato) e, appunto, acqua. 

La quantità Ed ecco dunque i dati. Secondo Istat a livello assoluto nel 2020 a Vicenza sono stati immessi in rete 11,8 milioni di metri cubi di acqua. Il volume, come anticipato, può essere percepito confrontandolo con il dato pro capite: ogni giorno ciascun abitante del capoluogo berico potrebbe aver usufruito di 290 litri di acqua (un litro ogni cinque minuti, calcolatrice alla mano). Intendiamoci, “potrebbe”, perché è chiaro che nel conto non si intende il singolo residente ma le varie utenze (non solo civili ovviamente) del comune di Vicenza. Istat porta alla luce anche i numeri relativi all’acqua erogata per usi autorizzati. In questo caso i numeri scendono e si passa a 8,7 milioni per 215 litri al giorno ad abitante. 

La classifica I numeri impressionano. Tuttavia devono essere paragonati con gli altri comuni per capire se il comportamento dei vicentini sia virtuoso o meno. In questo caso, guardando al dato italiano, si nota come Vicenza sia ben al di sotto della media di acqua erogata pro capite, pari a 370 litri per residente. Nel dettaglio la città del Palladio si trova all’81esimo posto della classifica dei comuni che consumano di più. Il lato negativo della medaglia è che rispetto agli ultimi anni il consumo di acqua è andato crescendo, come confermano i dati che sono diffusi proprio dal Comune. Nel 2019 l’acqua potabile immessa in rete si è fermata a 10,9 milioni di metri cubi in un anno, mentre nel 2018 si è erano a malapena toccati i 10,8 milioni. Per trovare una cifra simile a quella del 2020 bisogna tornare indietro fino al 2012 con 11,7 milioni di metri cubi di acqua potabile immessa in rete. 

Le perdite Nelle tabelle si parla anche delle perdite di acqua erogata: in questo caso la percentuale è di circa il 25 per cento per un totale - in termini assoluti - che oscilla tra i 15 e i 24 metri cubi di acqua al giorno per chilometro di rete. Il trend in questo caso sembra essere in linea con il 2019 (27 per cento) e leggermente superiore agli anni precedenti: 22 per cento nel 2018. 

Nicola Negrin

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