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Il 25 novembre

Violenza sulle donne: nel Vicentino cinque vittime in 9 mesi. Raccolti due sos al giorno

Dal 2018 in provincia di Vicenza 10 femminicidi, metà dei quali da settembre 2021.L'assessore Lanzarin: «In Veneto contiamo su una Rete efficace di 92 strutture di aiuto tra centri sportelli e anche case-rifugio»
La questura di Vicenza illuminata di "arancione" per la campagna Orange the world
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Nel giorno dedicato al contrasto della violenza contro le donne tornano ad emergere i numeri, tragici, del fenomeno. Che negli ultimi tempi ha investito con veemenza anche il Vicentino. Dal 2018 nel territorio berico si sono contati dieci femminicidi, la metà dei quali negli ultimi nove mesi. A giugno 2022 sono state uccise Lidia Miljkovic e Gabriela Serrano, per mano dello stesso uomo; prima di loro, a dicembre 2021 erano morte Giulia Rigon, 31 anni, asiaghese uccisa a calci e pugni dal fidanzato; a settembre 2021 Rita Amenze, di Noventa, freddata a colpi di pistola dal marito e Alessandra Zorzin, assassinata da un amico che poi si è tolto la vita.

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In Italia 104 vittime solo nel 2022

Dall’inizio del 2022 fino al 21 novembre in Italia sono state uccise 104 donne, quasi 10 al mese. Secondo l'analisi di Eures citata dall'Ansa in testa al triste podio nazionale per donne vittime di violenza ci sono Roma, che da inizio anno ha fatto i conti con 8 femminicidi, mentre al secondo posto sono citate la provincia di Milano, di Napoli e Varese, con cinque casi. Gli stessi che Vicenza ha affrontato in nove mesi. E se queste tragedie generano dibattito e fiaccolate, c'è però anche un dolore quotidiano che chiede maggior ascolto e interventi prima che sia troppo tardi.

I centri antiviolenza

Nel Vicentino, dove si contano 5 centri anti violenza e 8 case rifugio, nel 2021 sono state prese in carico 668 donne, una media di due al giorno. Presa in carico che scatta quando la donna «decide di essere seguita dalle operatrici del centro con continuità attraverso un percorso personalizzato di autonomia e uscita dalla violenza», si precisa nel report annuale diffuso dalla Regione. A livello veneto nel 2021 i contatti nei vari centri sono stati 6.432 (6.570 nel 2020), mentre le prese in carico sono state 3.450, di cui 2.070 nuovi casi di "donne prese in carico" sono stati 2.070. Su 3.450 donne, il 36% ha denunciato l'aggressione (un punto in più che nel 2020). Anche per il 2021 chiedono aiuto in particolare donne tra i 31 e i 50 anni. «Oggi in Veneto contiamo su una Rete efficace di 92 strutture di aiuto tra centri antiviolenza, sportelli, case Rifugio; stiamo programmando un'azione forte sulla formazione del personale e partecipiamo ai due più importanti progetti europei in materia. Solo il 12% delle donne prese in carico abbandona il percorso senza portarlo a termine», ha commentato l'assessore regionale Manuela Lanzarin.

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Educazione civica e leggi a tutela

Il fenomeno secondo i Giovani democratici di Vicenza «sul lungo periodo si combatte solo con strumenti educativi contro gli stereotipi di genere e leggi per abbattere la discriminazione delle donne in ogni ambito». I movimenti Mobilitiamoci e Maternamente duri contro il sistema: «Le vittime di violenze hanno bisogno di tutela e garanzie che non hanno e anche se il carcere così come affermato da più parti non è risolutivo porterebbe un po' di sollievo per qualche anno alle vittime, soprattutto a quelle madri obbligate fin da subito ai rapporti con i maltrattanti sempre in riferimento alla legge sull'affido condiviso». 

Alessia Zorzan

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